Intervista a Miro con il singolo Girasoli

Naturalezza nel raccontare storie di vita vissuta, attimi veri tra amore, dolore, nostalgia e malinconia che evidenzia una maturità artistica fuori dal comune. Melodie vincenti che entrano in testa sin dal primo ascolto, destinate a rimanerci, vestite di amara, ma vera e profonda sensibilità di un ricordo indelebile.

Girasoli” è il singolo dell’eclettico artista Miro, con il featuring di Noemi, sui principali stores digitali e dall’8 marzo nelle radio in promozione nazionale.

Ciao Miro, presentati ai nostri lettori.

Piacere mi chiamo Miro, sono nato a Roma il 2 dicembre 1998. Ho iniziato a scrivere testi per poter sfogare un malessere, della rabbia e un dolore che mi stava portando fuori strada.

Perché il titolo “Girasoli”? Cosa si nasconde dietro la canzone?

Il titolo in realtà è molto personale. Il Girasole era il fiore che usavo regalare alla mia compagna al posto delle classiche Rose, poiché per lei aveva un significato molto importante. Profondo.

Hanno un filo conduttore i brani che hai pubblicato?

Al momento non in particolare. Diciamo che, per quanto riguarda lo stile, sto cercando di indirizzarmi verso un melodico “Indie-Pop”. Per quanto riguarda il contenuto dei brani, diciamo che dove si parla d’Amore è sempre la stessa ragazza in questione.

Un sound che trasuda originalità e personalità, ma anche con molti riferimenti ai grandi del passato, quando la musica rappresentava ancora l’apice dell’espressione umana evolvendo e condizionando l’intera società. Quali i tuoi riferimenti artistici che hanno aiutato la tua ispirazione nella tua musica?

Sinceramente parlando non mi sento ispirato da nessuno. Adoro la musica sincera, trasparente e reale. Quella che arriva. Con contenuti veri e non le solite situazioni criminali. Però posso dirvi che nei miei timpani ha rimbombato parecchio musica di Rino Gaetano.

Quali sono gli obiettivi da voler raggiungere? Cosa ti aspetti da questo percorso artistico e discografico?

Il mio sogno è quello di poter raggiungere la giusta vitalità per poter arrivare a più orecchie possibili. Quello che mi interessa veramente é “avere voce in capitolo”. Essere ascoltato come si ascolta un prete durante una messa. Perché quello che metto nei testi rappresenta totalmente me stesso. Purtroppo, oggi la soglia dell’attenzione dell’ascoltatore è bassa, ma sono sicuro che, quando arrivi al cuore allora puoi arrivare ovunque.

Artisticamente parlando, nonostante la tua giovane età, rifaresti tutto oppure hai dei rimpianti?

Rifarei ogni minimo passo. Alla stessa maniera. Altrimenti non sarei chi sono oggi.