Intervista al cantautore Andi con il singolo Comete

“Comete è la canzone di tutti coloro che si sentono delle piccole e fragili fiammelle nel mondo e che credono di essere da sole nei propri problemi, nei propri sogni, nelle proprie difficoltà. E’ quando ci accorgiamo che siamo in tanti nella medesima situazione, che non siamo soli, che quelle fiammelle diventano un fuoco che divampa; una scia di luce che illumina il cielo per fare la differenza.” Andi

Scopriamo news e curiosità in questa intervista

Potrebbe sembrare una domanda banale e magari lo è: “Dove sta andando la musica? E dove sta andando la tua di musica?

Non mi piace giudicare quello che fanno gli altri. Sinceramente. E’ un po’ come se stessi guidando in autostrada e mi chiedessi dove stanno andando le altre auto. Posso solo immaginarlo e tirare a indovinare. Sicuramente sbagliando. Nel frattempo, perderei l’attenzione su dove sto andando io. Se potessi immaginare una risposta potrebbe essere che ovunque stia andando la musica oggi, parlando della musica che fa i “grandi numeri”, la troviamo sicuramente a braccetto con le emozioni e i pensieri della massa (essendo che di musica di “massa” si parla). Ogni cosa che vediamo, sentiamo, sperimentiamo come persone o come gruppi di persone altro non è che lo specchio di ciò che siamo. Osservando la musica e immaginando il percorso che sta prendendo e dove sta andando possiamo quindi capire molto del modo di pensare della maggior parte delle persone, nonché del livello di lettura emotiva della realtà e della loro realtà e di loro stesse. Se quello che ascoltiamo non ci piace siamo fortunati. Vuol dire che possiamo fare qualcosa per migliorare la situazione, senza dimenticarci che le emozioni che proviamo quando ascoltiamo una canzone sono le nostre. Gli altri non c’entrano nulla. Non ti piace una canzone? La strada che sta prendendo la musica? I nuovi generi musicali? Non è colpa di nessuno. Puoi sentirti meglio ascoltando altro, scrivendo altro, creando altro che è in linea con ciò che sei tu. Mai accontentarsi o abituarsi a qualcosa che non ci piace e mai e poi mai lamentarsene. In tal caso stiamo solo perdendo un’opportunità per metterci in gioco, per fare meglio e per stare meglio con noi stessi. Sulla mia musica invece posso dare una risposta più precisa: sta andando dove c’è bisogno di lei. Aggiungo anche che per il periodo storico che stiamo vivendo ciascuno di noi ha bisogno della mia musica. Il motivo è semplice: parlo di libertà dell’anima. Mai come in questo periodo storico ci siamo sentiti confusi e prigionieri di un mondo che sempre di più si allontana dalla natura dell’essere umano. Siamo sempre più disconnessi dagli altri, dalla natura e da noi stessi. C’è un assoluto bisogno di riconnetterci e di alchimizzare le nostre emozioni e i nostri pensieri. Ci sentiamo soli e persi. E’ un dato di fatto. La mia musica sta andando da tutti come una mano tesa per poter dare uno strumento per sentirsi meglio, rialzarsi e ricominciare da sé.

Ad avere la possibilità di aprire un concerto in uno stadio di un big della musica, affrontandone il pubblico con la tua musica, chi sceglieresti? E perché?

Senz’altro i Pinguini Tattici Nucleari! Arrivano dalla strada anche loro e hanno un sound che riprende un po’ quello a cui mi sto ispirando in questo momento.

Quali sono i tuoi piani più immediati?

Al momento sto lavorando al videoclip di Comete. Nel frattempo, sto partecipando a diversi festival e ho in programma i casting per due programmi televisivi di rilievo, ma non voglio buttare troppa carne al fuoco per ora. Un passo alla volta. Ho in programma di produrre altri singoli già pronti che meritano parecchio!

Quanto è importante per te internet nell’ambito musicale? Si rimpiange il passato in cui i social e selfie erano solo utopia o, meglio, proiettarsi verso il futuro abbracciando le nuove, seppur fredde, forme di comunicazione?

Gli strumenti che ci offre la tecnologia attuale sono solo strumenti. E’ interessante che li giudichiamo come “freddi”. Forse in realtà siamo noi che ci siamo un po’ “raffreddati” negli ultimi decenni. Credo sia importante rammentare che uno strumento non ha libero arbitrio, ma prende la forma e lo spirito di chi lo utilizza. Per cui se uno strumento come internet mi può agevolare nel lavoro e magari portarmi anche fisicamente ad incontrare più persone interessate alla mia musica ben venga internet! Bisogna solo fare attenzione a rimanere centrati in noi stessi e mantenere il Focus su ciò che vogliamo fare, senza farci distrarre dalle molteplici possibilità che ci offre questa tecnologia.

C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà componi e canti?

Sì, diciamo che mi piace molto anche ascoltare musica che non c’entra assolutamente nulla con quello che faccio io. Ci sono generi che “invidio” in quanto lontani dal mio ma che mi permettono di godermi la musica come ascoltatore senza dover stare sempre lì ad osservarla e a criticarla. Questo in realtà è un esercizio che a volte faccio quando mi accorgo di pensare “questa cosa la avrei fatta diversamente”. La musica è musica. E’ importante ascoltarla tutta e lasciarci trasportare.

Tanta musica sulle spalle, palchi e sudore in onore alla dea musica. Con l’esperienza e la concezione raggiunta della musica, cosa consiglieresti a dei giovanissimi per intraprendere un percorso artistico e discografico?

Il consiglio che do è quello di studiare tanto, di fare ricerca musicale e anche a livello umano, per capire in quale vestito ci troviamo più a nostro agio e che cosa la nostra anima vuole comunicare. Il tutto senza fretta. Abbiamo bisogno di respirare e di farlo con dei tempi lunghi per metabolizzare ogni singolo attimo ed esperienza. Non avere fretta. Nulla avviene mai per caso e ogni cosa che viviamo è sempre lì come la migliore per noi in quel preciso momento.

Chi vorresti ringraziare per chiudere questa intervista?

Ringrazio Social Artist per questa bella collaborazione che stiamo avendo. Ringrazio anche il mio team: il mio arrangiatore, il mio tecnico del suono, la mia Vocal Coach. Mia moglie, che tanto mi sopporta e mi supporta da anni nella musica. E soprattutto tutti i miei fan di oggi e di domani. A loro devo tutto! Grazie infinite di cuore.