Intervista al cantautore Luca Famiglietti con il singolo “Vanno Via”

Vanno Via” è il nuovo singolo dell’eclettico cantautore Luca Famiglietti, sui principali stores digitali e dal 15 settembre nelle radio in promozione nazionale. La nostalgia che ti assale l’ultima notte d’estate, la stessa che ti assale nel vedere andare via ciò che hai desiderato più di ogni altra cosa. Così quelle notti d’estate indimenticabili che vorresti trattenere “vanno via” con le stelle una mattina di settembre. Fai un sospiro e a pugni chiusi prometti a te stesso che quei cieli stellati li ritroverai. Scopriamo news e curiosità in questa intervista!

Ciao Luca, presentati ai nostri lettori.

Ciao, sono Luca Famiglietti, ho quasi 40 anni, vivo a Modena, sono nato ad Avellino ed ho trascorso infanzia e adolescenza nella periferia di Milano. La musica è la stata la mia compagna di sempre, mi ha salvato in ogni occasione, è stata la mia migliore amica, la mia amante, il mio sfogo, è stata la mia cura, è stato tutto. Nel mio album di ricordi non ho foto ma canzoni. La scrittura invece è stata la mia guida e con la penna ho combattuto le mie guerre interiori più grandi. Ho sempre avuto la necessità di mettere nero su bianco le mie emozioni, per comprenderle e renderle eterne. Un anno fa, quando ormai credevo fosse troppo tardi, è arrivata la scintilla che mi ha portato ad unire queste mie due grandi passioni. Così, sul divano, con in mano la mia chitarra, avvolto da emozioni recenti e passate, ho cominciato a scrivere le mie canzoni. Ed eccomi qua: ora sono un cantautore che sta producendo i suoi primi singoli con la fondamentale collaborazione di Luca Zannoni (amico, co-produttore, arrangiatore e pianista).

Perché il titolo “Vanno via”? Cosa si nasconde dietro la canzone?

“Vanno via” i sogni con le stelle la mattina. Quei sogni che vorresti trattenere ad ogni costo ma che con le prime luci dell’alba vanno via. E’ il momento in cui l’emozione di quello che hai vissuto lascia il posto alla malinconia. Lo stesso momento in cui accetti quel distacco e lasci andare. La canzone non nasconde nulla, anzi esprime in maniera esplicita la malinconia di quel momento.

Un sound che trasuda originalità e personalità, ma anche con molti riferimenti ai grandi del passato, quando la musica rappresentava ancora l’apice dell’espressione umana evolvendo e condizionando l’intera società. Quali i tuoi riferimenti artistici che hanno aiutato la tua ispirazione nella tua musica?

Se parliamo del sound dei miei brani entriamo nel mondo del mio arrangiatore Luca Zannoni che come me è molto legato agli anni 80 e 90. Quindi inevitabilmente c’è un richiamo a quell’epoca musicale ma con un approccio moderno ed originale. Luca Zannoni è il mio “sarto” perfetto, sa costruire con professionalità e sensibilità, degli abiti magnifici ai miei brani, creando atmosfere che sostengono e danno maggiore profondità a quello che voglio trasmettere. Ascolto davvero tanti artisti di generi anche molto diversi tra loro ma se devo menzionarne uno in particolare, sicuramente Gianluca Grignani è stato quello che maggiormente ha influenzato il mio modo di fare canzoni.

Quali sono i tuoi obiettivi da voler raggiungere? Cosa ti aspetti da questo tuo nuovo percorso artistico e discografico?

Questo è un aspetto fondamentale. È lecito sognare, anche in grande, ma è altresì importante rimanere con i piedi per terra e non crearsi troppe aspettative. Ho imparato a non crearmi aspettative e vivere questo percorso passo dopo passo godendomi tutto quello che viene. Il mio obiettivo è quello di continuare a scrivere canzoni e crearmi un pubblico o, come la chiamano oggi, la mia fan base. Ma per questo ci vuole tempo, pazienza ed esperienza.

Artisticamente parlando, rifaresti tutto oppure hai dei rimpianti?

Indubbiamente il mio rammarico più grande è quello di non aver intrapreso questo percorso vent’anni fa, ma credo anche al destino. Probabilmente il momento giusto per me è questo; vent’anni fa non sarebbe stato lo stesso. Probabilmente avevo bisogno di un bagaglio di vita più importante per intraprendere questo percorso. Quindi, va bene così e poi… meglio tardi che mai!

Ad avere la possibilità di aprire un concerto in uno stadio di un big della musica, affrontandone il pubblico con la tua musica, chi sceglieresti? E perché?

Qui apriamo la porta alla fantasia!! Sarebbe un sogno così grande che mi viene difficile anche solo immaginarlo. Sarebbe un’emozione indescrivibile. Ma, a mente lucida, direi che sceglierei qualcuno che possa avere un pubblico simile al mio, e, quindi, sceglierei qualcuno come Grignani, Max Pezzali, Cremonini, Ultimo, Masini.

C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà componi e canti?

Non molta differenza, ma la materia prima della mia creatività è sempre la malinconia anche se spero nel tempo di attingere anche ad altre emozioni.

Con la tua esperienza e la concezione raggiunta della musica, cosa consiglieresti a dei giovanissimi per intraprendere un percorso artistico e discografico?

Non createvi aspettative e pensate a vivere pienamente la vostra passione. Ci saranno alti e bassi, delusioni e soddisfazioni, ma se il vostro faro sarà la passione per quello che fate, nulla potrà mai scoraggiarvi.

Chi vorresti ringraziare per chiudere questa intervista?

Ringrazio il già menzionato Luca Zannoni a cui sto affidando le mie canzoni (che poi sono le mie emozioni): sa consigliarmi, sa incoraggiarmi e sa guidarmi. Oltre Luca ringrazio tutto lo staff del Music Inside di Rovereto sul Secchia: Daniele, Stefano e Nicholas. Ringrazio Giovanni e Sandro di Music Rails, che distribuisce i miei brani su tutti gli store digitali. Ringrazio la mia famiglia che ha sempre sostenuto in modo incondizionato la mia passione per la musica. Ringrazio tutte le persone che hanno attraversato la mia vita lasciandomi un’emozione. Ringrazio Daniela che ha creduto nel mio talento a tal punto da farmi credere che tutto questo fosse davvero possibile e realizzabile; lei è stata la scintilla ed è a lei che dedico questo mio percorso artistico. Grazie a tutti quelli che mi ascolteranno e grazie a voi per questa intervista.