Intervista al cantautore Marco Labbate con il suo singolo “Crudele”

Crudele” è il singolo dell’eclettico cantautore Marco Labbate, in arte Lama, sui principali stores digitali e dal 6 dicembre nelle radio in promozione nazionale. Il brano nasce un po’ sulla scia del singolo “Rivoluzione”, di vivere in catene e da vittime di questo tempo. Riprende un po’ la critica sociale al modo odierno, alla società attuale e ne sottolinea l’ipocrisia di una felicità effimera, costruita ad arte, plastificata così come il modo dorato, luminoso, splendente dello star system.

Potrebbe sembrare una domanda banale e magari lo è: “Dove sta andando la musica? E dove sta andando la tua di musica?

Allora, la musica di oggi sta andando in una direzione nuova, che non è né peggio né meglio di quello che può apparire, ma è diversa da ciò che si è ascoltato prima e sarà giudicata poi dalle prossime generazioni. Non mi sento di condannarla né di esaltarla troppo, me è frutto delle modificazioni dei gusti sociali della società di cui la musica e l’arte in generale è lo specchio diciamo.

La mia musica è personale, non ha un solo stile e cerco di spaziare mondi diversi nelle mie canzoni, dal rock alla dance, alla ballad tipica a tante cose diverse, perché non mi piace incasellarmi in uno stile soltanto musicale.

Sicuramente segue il cantautorato che ho sempre seguito dagli inizi della mia passione, ma con un occhio anche alla modernità e altre tendenze attuali, comunque.

Ad avere la possibilità di aprire un concerto in uno stadio di un big della musica, affrontandone il pubblico con la tua musica, chi sceglieresti? E perché?

Se dovessi scegliere il mio idolo da sempre sceglierei Ligabue e sarebbe un onore per me aprire un suo concerto.

Uno dei cantanti giovani attuali invece che mi piace di più e che sceglierei e invece Ultimo, perché mi piace il suo stile, il suo modo di cantare e di porsi col pubblico.

Quali sono i tuoi piani più immediati?

I miei piani più immediati per ora per l’anno prossimo sono di chiudere la stesura definitiva di almeno altri 5 6 brani inediti, insieme ai miei arrangiatori Daniele Volante e Alessandro Bellomarini, e di far partire nuove collaborazioni come quelle con Fiorez dj di Cremona, o di continuarle come quella con Simona Polimeno che interpretando un mio brano ha vinto due concorsi di inediti a livello nazionale.

IN più dovrei chiudere altri due tre videoclip che riguardano canzoni sia della prima parte del mio progetto Rivoluzione sia della seconda, sempre con l’apporto tecnico del grande amico Luca Pederneschi e di Silvia Mazzoni e consorte.

Quanto è importante per te internet nell’ambito musicale? Si rimpiange il passato in cui i social e selfie erano solo utopia o, meglio, proiettarsi verso il futuro abbracciando le nuove, seppur fredde, forme di comunicazione?

Internet e l’uso consapevole e professionale dei social è attualmente imprescindibile per arrivare al più ampio pubblico possibile e per farsi conoscere da quanta più gente possibile. Ormai il mondo ruota intorno ai social, a internet e ad un’esposizione corretta e consapevole che serve a farsi conoscere, a veicolare bene e in modo fruttuoso il proprio messaggio. L’importante è saper domare il mezzo tecnico nel modo giusto.

C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà componi e canti?

Io a livello di ascolto son molto vorace, ascolto di tutto e tanti generi contemporaneamente. E forse questo a livello di contaminazione si sente nella stesura, nei testi dei miei inediti anche a livello inconsapevole. In fondo siamo quello che guardiamo, che leggiamo, quello su cui ci informiamo.

Quello a cui però do molta attenzione son i testi, e cerco sempre di far comprendere bene il mio messaggio con parole semplici ma efficaci e che, in poche righe nei pochi minuti di canzone, possano far capire bene quello a cui voglio tendere e che provochino anche un’emozione, perché poi è quello che conta di più provocare un’emozione nel pubblico, negli ascoltatori.

Pubblicare un album? Se sì, quando uscirà? Oppure continuerai facendo uscire singoli come esige la discografia di oggi?

Non mi precludo niente e certo mi piacerebbe pubblicare un album di almeno 16/17 inediti e spero di arrivarci a breve, ma comunque a livello di singoli andrò avanti nella pubblicazione sia su Spotify sia sul mio canale YouTube perché il mercato in questo momento richiede comunque questo.

Ma farà tutto parte di un grande progetto che è partito da Rivoluzione e che, ripeto, è tutto concatenato, canzone per canzone.

Chi vorresti ringraziare per chiudere questa intervista?

Dovrei ringraziare tanta gente, i miei arrangiatori, il mio regista che ho nominato prima, tutte le persone che fan parte del mio piccolo staff, e tutti gli amici che hanno iniziato a seguire la mia musica, ad apprezzarla e a condividerla con altra gente.

Ma vorrei ringraziare anche tutta la gente che dopo le mie esibizioni mi ha fermato, magari solo per complimentarsi, per stringermi la mano, per spronarmi a continuare a credere in me stesso. Questo è la cosa più bella che possa ottenere un ‘artista, e tutto ciò dà la forza di continuare a sperare e credere in un grande sogno.