“Io sono il male”: intervista doppia a Lisa Zanardo e Andrea Cavaletto 

Amici di Mondospettacolo, oggi sono qui per presentarvi gli autori del libro “Io sono il male”. 

Lisa Zanardo e Andrea Cavaletto in una intervista faccia a faccia ci racconteranno come è nato il  loro libro e si presenteranno ai nostri lettori. 

Ho conosciuto Lisa Zanardo e Andrea Cavaletto attraverso il web, durante una diretta Facebook tenutasi sulla pagina Facebook di Mondospettacolo. 

Quando i nostri volti sono comparsi nei quadratini dello schermo, immagine così familiare a noi in questo periodo di Smart Working, ci siamo guardati per un tempo sospeso, in cui i nostri occhi cercavano di sostituirsi alla fisicità dei corpi. A quel punto le parole sono uscite, condividendo pensieri, riflessioni, risate, mentre il libro ha iniziato ad essere il protagonista della nostra intervista. 

Lisa Zanardo, nata a Padova, classe 1982, inizia ad appassionarsi alla letteratura già in età giovanile. All’età di 25 anni le viene ufficializzata la diagnosi sclerosi multipla, peraltro presente nella sua vita fin dall’ adolescenza. Ella decide di trasferirla su dei fogli bianchi, disegnando e raccontando una nuova Lisa, per cui le sue paure, i suoi sogni, i suoi pensieri, la sua rabbia, il suo amore vengono raccontati catarticamente attraverso i suoi scritti. Fra il 2017 ed il 2019 collabora con il blog Ali di Porpora, in cui crea la rubrica “Il cuore trascritto”. Nel 2018 esce il suo primo libro, il romanzo dal titolo” Visioni d’amore color lilla”. Pubblica successivamente (2019) “Ogni giorno è un nuovo inizio”, manuale sulla sclerosi multipla. Nello stesso anno esce il libro “Piume di diamante”, nato dalla collaborazione delle “penne” di Ali di Porpora, a cui ella partecipa con il capitolo “Della sclerosi multipla e delle normalità soggette a discriminazione”. 

Andrea Cavaletto. Curriculum infinito. Sulle sue autobiografie leggerete che è scrittore, sceneggiatore, fumettista e graphic designer. Noto per la sua collaborazione come sceneggiatore di Dylan Dog, Martin Mystere, Zagor e molti altri. Che dal 1998 ha lavorato come creativo e collaborato con diversi editori. Che la sua prima opera “Né luce, né vento, né ombra, nulla…” è diventata un cortometraggio (The projectonist) diretto da Roberto Lojacono e sceneggiato dallo stesso Cavaletto. Che è stato lo sceneggiatore di diversi lungometraggi. Citiamo solo il film “HIdden in the Woods”, diretto dal cileno Patricio Valladares, premiato come miglior film in occasione della rassegna Asti Film Festival 2012 (giuria presieduta da Giorgio Faletti) nella categoria Horror. Ecc. ecc. ecc. Ma in realtà Il suo esordio avviene già all’ età di 4 anni, disegnando sulla carta del pane i fumetti di Tex Willer. Il suo slancio verso la scrittura ha origini profonde e lontane. E già durante le Scuole Medie riempiva i diari scolatici ed i quaderni di veri e propri romanzi, quasi sempre di genere horror. E da ciò si è sviluppata la sua personalità poliedrica ed affascinante. 

“Io sono il male” GM Libri, 2021 

“Stella sta fuggendo da una relazione sterile che non la porta a nulla; la riviera ligure le è sembrato il posto migliore dove andare a rintanarsi, ma sulla strada verso il mare l’attende un incidente d’auto, che la conduce all’incontro fatale con una donna elegante e indecifrabile, Irene, e con suo marito Milan, un medico geniale, avvolto da un alone di inquietante magnetismo. Comincia per la giovane donna una danza conturbante e pericolosa, tra memorie ed esistenze sfuggenti, accomunate da un unico, doloroso destino; sempre più a fondo, in un gorgo di illusioni e verità taciute, alla ricerca di sé stessa, delle più inattese e inconfessabili rivelazioni circa la morte e la vita, il male e una messianica promessa di guarigione”. 

Stella Miani, a tratti, è in realtà una sorta di alter ego della coautrice Lisa Zanardo. Attraverso di lei trova il modo di raccontare la sclerosi multipla, di cui entrambe sono affette, con tonalità anticonformistiche che spaziano dalla fisicità alla psicoanalisi, con tutte le relative sfumature. 

Come ti chiami? 

Andrea (Angelo) Cavaletto.

Lisa Zanardo.

Professione? 

ANDREA: Graphic designer, copywriter, sceneggiatore, illustratore, scrittore, docente.

LISA: Copywriter e scrittrice.

Soprannome? 

ANDREA: IL CAVA.

LISA: Liza, Liz, Lisetta.

Aggettivi per definirti? 

ANDREA: Creativo, ironicamente diabolico, paranoico il giusto.

LISA: Sincera, creativa, ansiosa, determinata, pignola, insicura, gentile, curiosa, grande fan della vita.

Il tuo punto di forza? 

ANDREA: La determinazione.

LISA: La tenacia.

Il tuo punto debole? 

ANDREA: L’insicurezza.

LISA: L’insicurezza cronica. Spesso ho l’impressione che mi impedisca di mostrarmi per ciò che sono… o in realtà non lo sono? Ecco, appunto… ci sto lavorando!

Primo ed ultimo libro letto? 

ANDREA: L’ombra dello scorpione (Stephen King), Urbe Ferox (Simone Volponi).

LISA: Pet Sematary (Stephen King), Nives (Sacha Naspini).

Il tuo scrittore preferito? 

ANDREA: Clive Barker.

LISA: Haruki Murakami.

Un sogno ricorrente? 

ANDREA: Essere travolto da una Grande Onda.

LISA: Perdere il treno.

Di cosa hai paura? 

ANDREA: Volare, le gallerie, il vento, i ragni, la gente, la malattia, la vecchiaia, la morte, un po’ tutto.

LISA: Dell’impotenza.

Credi nell’importanza della psicoanalisi? 

ANDREA: Assolutamente sì.

LISA: Credo che sia necessaria.

C’è vita dopo la morte? 

ANDREA: Chissà. Lo scopriremo…

LISA: Se c’è, non come la immaginiamo da “qui”.

Il giorno più bello della vostra vita? 

ANDREA: Ieri, oggi, domani. In specifico, quando la Sergio Bonelli Editore mi ha preso a lavorare su Dylan Dog.

LISA: Tutti i giorni in cui la sclerosi multipla mi accompagna, ma non mi ostacola.

Cosa ti piace di Andrea/Lisa? 

ANDREA: L’esuberante vitalità, il suo non arrendersi mai.

LISA: La lealtà, il senso di responsabilità, il suo fare gentile.

Cosa non sopporti di Lui/Lei? 

ANDREA: Il suo mettersi a volte al centro del mondo.

LISA: Andrea ha i suoi difetti come tutti. Nonostante ciò, ritengo sia una persona di rara bellezza e trovo uno spreco che, spesso, controlli le emozioni anziché viverle. Ha tutti i mezzi per farlo e ne conosce i “colori”; solo, credo si apra molto di più quando usa la creatività come veicolo… una creatività, la sua, che in diversi casi, è riuscita a commuovermi.

Che sensazione hai provato iniziando a scrivere il romanzo? 

ANDREA: Entusiastica preoccupazione.

LISA: Entusiasmo a mille e senso di responsabilità.

La cosa che più vi ha unito durante la sua stesura? 

ANDREA: Riconoscerci come anime affini.

LISA: Realizzare di vedere le cose in modo sorprendentemente simile.

Cosa hai provato quando avete scritto la parola fine? 

ANDREA: Saudade.

LISA: Pienezza e mancanza.

Il momento più difficile? 

ANDREA: Incredibile a dirsi ma… nessuno!

LISA: Nessuno! Solo soddisfazioni ed emozioni molto intense.

Una parola per definire il vostro romanzo 

ANDREA: Karmico.

LISA: Umano.

Progetti? Tornerete a lavorare insieme? 

ANDREA: Spero proprio di sì. Abbiamo idee.

LISA: Lavoro perché possa succedere. Ricomincerei domani.

Perché i nostri lettori dovrebbero acquistare “Io sono il male”? 

ANDREA: Perché è un thriller psicologico avvincente che fa riflettere, trattando temi importanti.

LISA: Perché si tratta di un thriller psicologico coinvolgente, che affronta temi scomodi e comuni un po’ a tutti in un modo che non è mai scontato.

La nostra intervista finisce qui. Grazie per essere stati con noi. La redazione di Mondospettacolo ed io in particolare vi ringraziamo e vi aspettiamo per farci raccontare nuove luminose storie di lavoro e di vita.

Corinna Ivaldi

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