LE INTERVISTE DI CLAUDIA CONTE: “CARLO DILONARDO”

Cari lettori di Mondospettacolo,

oggi la Vostra biondissima redattrice è in compagnia di Carlo Dilonardo, Autore, Regista e Organizzatore Teatrale di origine pugliese.

Ciao Carlo! Sei pronto a rispondere a tutte le mie domande? Bene. Iniziamo dalla prima. Sogni ed aspirazioni di Carlo bambino. Cosa volevi fare da grande?

All’età di 12 anni ho partecipato ad un concorso per nuovi talenti. Erano gli anni della trasmissione “Stasera mi butto” condotta dal grande Gigi Sabani. Rimanevo ore a guardarlo. Così partecipai ad un concorso per imitatori e lo vinsi. A 6 anni avevo imparato a fare la voce di Amanda Lear ed Eros Ramazzotti! …diciamo che lo spettacolo in generale e poi il teatro mi hanno “incastrato” subito.

L’evento che ritieni il più importante della tua carriera.

Se posso, vorrei citarne due: uno è il Premio Salvo Randone, ricevuto nel 2009 per il mio libro dedicato a Paolo Grassi; l’altro evento per me importante si è concretizzato qualche giorno fa. Ho ricevuto il Premio Filippo d’Angiò dalla città di Martina Franca. E’ stato un onore per me.

Dal 2000 hai diretto più di venti spettacoli teatrali. Sono sicura che ogni lavoro è stato importante per la tua formazione e crescita professionale, ma… Qual è stato quello che ti è rimasto di più nel cuore e perché?

Tu puoi capirmi. Tutti gli spettacoli a cui partecipi in qualsiasi veste, attore, regista, autore ti lasciano un segno; tutto è nascosto in quello che c’è dietro il sipario che si chiude l’ultima sera. Come ho detto più volte il sipario dell’ultima sera è una “ferita al contrario”. Invece di aprirsi, si chiude e quando questo accade tutto finisce e subentra la nostalgia, la tristezza. Per rispondere alla tua domanda, lo spettacolo che ricordo con grande affetto è stato il primo che ho diretto a Roma. È stato molto difficile per me, ma fortemente stimolante, dirigevo sette attori per mettere in scena “Premiata Pasticceria Bellavista” di Vincenzo Salemme. Forse, se non avessi avuto le giuste spinte motivazionali dopo quello spettacolo mi sarei dedicato ad altro. Roma è un palcoscenico importante.  

Hai insegnato Storia del teatro presso la Nuct e Sceneggiatura Applicata presso la Lumsa di Roma. Parlaci di queste esperienze nel settore insegnamento. Che professore è Carlo Dilonardo?

Questo dovrebbero dirlo gli studenti. Posso solo dire che sono un docente che ama visceralmente quello che fa. Questo, credo, pone le premesse per la giusta ricezione da parte degli studenti e degli allievi dei corsi di teatro che dirigo. Ultimamente sono stato relatore di due studentesse. Mi ha fatto piacere il loro commento proprio sul modo con cui hanno recepito le cose dette a lezione. Quando ti dicono che apprendere così è affascinante, credo che si è fatto già metà del lavoro. Il resto lo fa il carattere, la serietà, l’umiltà. La consapevolezza che anche chi ti è di fronte può insegnarti delle cose.

Se nomino il  “Risto-teatro Skené” di Roma, tu cosa puoi raccontarmi?

Skené è una bellissima e neonata realtà di cui sono direttore artistico da quest’anno. Un risto|teatro che non tralascia né gli aspetti artistici, né quelli enogastronomici della nostra tradizione alimentare. Quest’anno ci saranno molte sorprese; anche in questo caso, subentrano non soltanto aspetti professionali, ma anche caratteriali di ciascuno. Vedi, dirigere uno spettacolo o creare una stagione artistica è un impegno morale, non solo professionale. Stai dando la possibilità di capire meglio alcune cose, devi sentire l’impegno di questo. Alcuni tuoi colleghi, mi hanno definito “operatore culturale”: se operi nel campo culturale hai una responsabilità importante e questo è fondamentale saperlo. Spero di riuscire a far arrivare questo ai nostri clienti-spettatori. Riapriamo il 19 settembre, siete tutti invitati.

Ed ora cerchiamo di conoscere un po’ meglio Carlo dal punto di vista umano. Un tuo pregio ed un difetto.

Dico due difetti e un pregio! Sono testardo e permaloso. Mi ritengo una persona umile con tanta voglia di imparare, sempre.

Cosa pensi dell’amore? La pensi come me oppure “Una vita senza amore è ugualmente degna di essere vissuta”?

L’amore è fondamentale. Tuttavia, facciamo un lavoro che non è come tutti gli altri. Occorre che la persona che ci sta accanto abbia la maturità e consapevolezza di capire i nostri impegni, i tempi delle prove, la necessità di fare questo lavoro e non un altro. È un lavoro “crudele” il nostro, devi sempre dare spiegazioni. Spesso capita che a Capodanno si lavori, a Natale si lavori e così via…solo che se uno fa l’operaio tutto è normale, se fai teatro devi spiegare come sia possibile…

Progetti futuri?

Ora mi dedicherò attivamente alla stagione di Skené, condurrò un laboratorio teatrale e poi il resto…verrà…

Grazie Carlo per questa piacevole chiacchierata. Ma non è finita…manda un saluto speciale ai lettori e alle lettrici di Mondospettacolo!

Ringrazio innanzitutto te per avermi dato questa possibilità. Inoltre, mando un sincero saluto e…un Buon Teatro a tutti i vostri numerosi lettori. Grazie Claudia!

Dalla vostra biondissima redattrice Claudia Conte per ora è tutto! Arrivederci al prossimo articolo!

Claudia Conte