Lunar City: “Qui Base Luna”

Negli anni Settanta due serie tv spopolavano sui canali Rai del nostro paese: UFO e Spazio 1999, e presentavano all’interno delle loro storie delle favolose basi lunari.

L’immaginario collettivo è sempre stato colpito  da questa fantasia. Dalla base lunare di 2001: Odissea nello spazio si pensava già, dopo le prime missioni Apollo, che la luna era a portata di mano, tanto da stimolare non poco l’immaginazione degli sceneggiatori. Ma la fantascienza ora lascia spazio alla realtà, in quanto il documentario di Alessandra Bonavina Lunar City ci porta dentro la nuova corsa nello spazio e, in particolare, il ritorno verso la luna, diventata ora nuova meta e, forse, speranza per l’umanità in cerca di nuove fonti energetiche che possano sostituire quelle fossili.

Lunar City è il logico sequel di Expedition (2017) dedicato a Paolo Nespoli e alla Missione spaziale Vita e diretto sempre da Bonavina, la quale concluderà la trilogia con Destination Mars, che andrà a raccontare l’impresa di portare la vita su Marte – in realtà virtuale –  in occasione della ormai prossima Missione Exomars 2020.

Lunar City ci racconta che, superato l’antagonismo fra USA e Russia con la fine della Guerra fredda, solo grazie alla cooperazione fra le nazioni il nuovo obiettivo può essere raggiunto, e, anzi, finalmente vi sarà l’agognato ritorno sulla superficie lunare alla faccia dei tanti negazionisti e creatori di bufale che avevano messo in dubbio le missioni Apollo.

Lunar City ci porta una serie di testimonianze di scienziati ed astronauti all’interno di  interessanti simulazioni su come colonizzare il nostro satellite. La data ambiziosa è già fissata per il 2024 e la Bonavina, nonostante gli inevitabili ritardi che un programma spaziale potrebbe subire (vedi la recente epidemia del Corona Virus), ci mostra le soluzioni abitative che si stanno preparando con il Getaway lunare, oltre al modulo casa noto come HAL (Habitable Air Lock), che richiama inevitabilmente il nome del più famoso computer della storia del cinema (HAL 9000 del sopra menzionato capolavoro di Stanley Kubrick).

Il docu-film raccoglie una ventina di interviste alle figure chiave della Nasa impegnate nelle prossime missioni lunari, oltre a quelle agli italiani Giorgio Saccoccia, presidente dell’Asi, Vincenzo Giorgio dell’Altec, Franco Fenoglio e Walter Cugno di Thales Alenia Space. I protagonisti di questa nuova avventura spaziale spiegano come, in un futuro non così lontano, con una stazione spaziale in orbita cislunare gli astronauti potranno partire dal pianeta Terra in una normale capsula Orion, attraccare dopo qualche giorno al Gateway e, in seguito, far rotta verso lo spazio interplanetario a bordo del Transport.

Senza dubbio, esplorare lo spazio ci permetterà di capire meglio da dove veniamo e, forse, dove vogliamo andare. La filosofia della serie tv di Star Trek, che ha letteralmente sfornato generazioni di dottori e ingegneri, verrà finalmente ripresa a dispetto  del sottoutilizzo di internet, e Lunar City traccia la strada che non solo un gruppo di persone ben preparate o alcune aziende specializzate devono seguire. Se esiste una via per la soluzione dei tanti problemi planetari, forse, non è solo quella di mettersi fuori da una sede governativa con un cartello per uno sciopero, in quanto il futuro  è arrivare dove nessun uomo è mai giunto prima.

 


Roberto Leofrigio