Mamma qui comando io: una commedia “mocciosa”

Affrontato il mondo degli adolescenti prima attraverso i propri romanzi (su tutti il popolarissimo Tre metri sopra il cielo), poi una volta passato dietro la macchina da presa con titoli quali Scusa ma ti chiamo amore, Amore 14 e Non c’è campo, il romano Federico Moccia – a quanto pare partendo stavolta da una storia vera – tira in ballo la visione dei bambini in Mamma qui comando io.

Precisamente, quella di un furbo e vivace ragazzino di nove anni che, interpretato dall’Alessio Di Domenicantonio visto in D.N.A.: Decisamente non adatti, si ritrova in una particolare situazione quando il giudice, in tribunale, gli assegna la casa trovandosi impossibilitato a capire con quale dei suoi genitori, in procinto di separarsi, lui possa vivere.

Genitori incarnati da Simone Montedoro e Daniela Virgilio e che, di conseguenza, dovranno alternarsi ogni Lunedì nell’abitazione, che il piccolo, capendo la sentenza a modo suo, confortato da un gruppo di coetanei trasforma nel posto in cui fare come gli pare.

Sentenza in realtà provvisoria, in quanto dopo sei mesi si deciderà a chi affidarlo, complice la supervisione di un assistente sociale dal volto di Marco Capretti, che si finisce per sua sfortuna coinvolto in diverse delle poco piacevoli circostanze generate dall’atteggiamento da boss del protagonista in miniatura.

Compresa una scatenata festa tra le quattro mura che non avrebbe affatto sfigurato in un Piccola peste qualsiasi; man mano che attorno ai citati Montedoro e Virgilio spuntano i nuovi pretendenti Aida Folch e Marco Giuliani e che a fare da nonni provvedono i veterani Corinne Clery e Maurizio Mattioli.

Un Maurizio Mattioli che, seppur piuttosto sacrificato, riesce in ogni caso a strappare qualche sorriso durante lo svolgimento di Mamma qui comando io, commedia garbata e priva di volgarità in fin dei conti costruita su una sceneggiatura – a firma dello stesso Moccia insieme a Giorgia Colli e Luca Biglione – basata su pochissime e difficilmente accattivanti idee.

Una commedia la cui abbondanza di momenti ambientati in interni lascia tranquillamente avvertire un certo respiro da fiction/barra sitcom già pronta per finire il prima possibile all’interno del piccolo schermo.

Quel piccolo schermo dove, comunque, con inclusa nel mucchio l’indispensabile dose di buoni sentimenti, potrà con ogni probabilità lasciare soddisfatto il pubblico delle famiglie dalla giovanissima prole… che magari, nel frattempo, avrà già avuto modo di vedere Mamma qui comando io comodamente seduto in una sala cinematografica.

 

 

Francesco Lomuscio