Mondospettacolo intervista l’attore Paolo Salvadeo

Paolo Salvadeo ha studiato recitazione al Centro Sperimentale d’Arte di Vigevano. Tra i 20 e i 30 anni ha provato a lavorare come attore professionista. Verso i 35, ha cominciato a recitare solo in progetti indipendenti, partendo dagli horror del Maestro Paolo del Fiol, con cui ha preso parte ai cortometraggi Kokeshi, Holdouts, Neo Sekigun, Mochi, Malakia e i lungometraggi Devil Times Two e A meltykiss lost in the abyss.

Sul set di Kokeshi ha conosciuto Davide Pesca, con il quale ha cominciato subito un’altra collaborazione horror: Tales from deep hell, 17 a mezzanotte, Suffering Bible, Dead Butterfly, Grand Guignol Madness, Re-flesh, Death of the Ten Commandments. Sempre tramite Kokeshi e Paolo del Fiol ha conosciuto Giulia Reine, che lo ha voluto nei suoi progetti (anche questi horror) Ci vedremo al tramonto e La borgata delle streghe. Con lei ha recitato anche in cortometraggi diretti da lei ma scritti da altri, Il diavolo e l’acqua santa e Il giorno che verrà di Alessandro Carnevale Pellino e Red di Giorgio Recchia (co-diretto con Matteo Pagliarusco e Alessandro Rindolli).
Con Giorgio Pastore, regista appassionato di mistero e fantascienza, ha preso parte ai film Stargods, Intervista con l’alieno, Occultus e Resistance, quest’ultimo scritto e interpretato da Alessandro Carnevale Pellino. Col talentuoso Nicolò Tagliabue ha lavorato invece nei cortometraggi Ordinary People, Scena Tagliata, Gratia Plena e nei lungometraggi Non è un lupo (visibile su Amazon Prime Video e altre piattaforme) e Moroun Mountain Lake, che è attualmente in lavorazione e per il quale necessita del make up di Davide Pesca. Un altro ‘crossover’ fatto con Davide è per l’ultimo film di Ivan Brusa, nel quale ha avuto un piccolo ruolo molto simpatico.
Altro esperto regista con cui collabora è Carmine Caraviello, con il quale ha girato 2 cortometraggi di guerra, Il misterioso Souls e una serie attualmente in lavorazione che si intitola Pandemos. Con Alessandro Rindolli ha partecipato a Breath, un film ispirato al mondo di Half Life realizzato interamente da lui in computer grafica. In questo caso ha fatto un’esperienza attoriale molto singolare, perché ha realizzato i movimenti del suo personaggio con la tecnica della Motion Capture, e su di essi Alessandro ha costruito il personaggio stesso. Successivamente lo stesso Salvadeo gli ha dato la voce con il doppiaggio. Assolutamente non da dimenticare il cortometraggio Sottopelle, di Felice Antignani, inserito poi in una raccolta di cortometraggi noir uscita con la Home Movies.
I progetti attualmente in lavorazione, oltre al già citato Moroun Mountain Lake, sono l’horror A meltykiss lost in the abyss di Del Fiol, il film in costume C’era una volta il basso medioevo del mostruoso Matteo Pagliarusco e il post apocalittico Pandemic 2020 (da non confondere con Pandemos di Caraviello) del sorprendente Emilio Perrone, che oltre a scrivere e dirigere il film, ne è anche attore. Per alcuni film in cui era richiesto un trucco particolare Paolo è riuscito a coinvolgere anche la moglie Emanuela La Neve che è un’esperta make-up artist.

 

Ecco la videointervista

  Ilaria Monfardini