My Fair Lady: la rana gracida al Sistina

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Venerdì 3 Novembre 2023 è andato in scena, presso lo storico Teatro Sistina di Roma, un nuovo adattamento del celebre musical My Fair Lady, il capolavoro di Alan J. Lerner e Frederick Loewe del 1956, con Serena Autieri nei panni della fioraia Eliza Doolittle.

Per la regia di A.J. Weissbard, la “favola” più rappresentata e premiata al mondo ha visto in scena, oltre alla Autieri, Ivan Castiglione, Manlio Dovì, Gianfranco Phino, Clara Galante e Luca Bacci, con la partecipazione straordinaria di Fioretta Mari.

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My Fair Lady è ambientato nella Londra edoardiana, quando una notte il professor Higgins, glottologo britannico di fama internazionale, si imbatte nella giovane, povera e ignorante fioraia Eliza. Rimasto colpito scommette col suo ospite, il colonnello Pickering, esperto a sua volta di dialetti indiani, che in soli sei mesi riuscirebbe a farla passare per una gran signora grazie alle sue lezioni di fonetica. Mentre si allontana, Higgins, lascia cadere con noncuranza qualche moneta nel cesto di Eliza, e la fioraia davanti a quell’offerta comincia a fantasticare su una vita migliore. Infatti la mattina dopo si presenta presso lo studio del professor Higgins, chiedendogli di istruirla e aiutarla ad uscire dalla misera condizione di fioraia ambulante. Il professore accetta ed Eliza comincia le serratissime e spietate lezioni di dizione, in attesa della prova finale al ballo dell’ambasciata.

Dopo estenuanti tentativi e fallimenti iniziali, Eliza viene finalmente apprezzata per i modi e l’eleganza dall’alta società londinese, riuscendo a far colpo sul giovane Freddy Eynsford-Hill, il quale le fa la corte. Concluso l’esperimento, tuttavia, Eliza non si sente apprezzata da Higgins, tanto che i due discutono e la ragazza, di nascosto, lasciaà la casa ricongiungendosi proprio con lo spasimante Freddy. La mattina seguente Higgins, non trovando più Eliza in casa, capisce di sentirne la mancanza e incarica Pickering di cercarla. La storia termina con Eliza che torna a casa lasciando un finale aperto sul loro futuro insieme.

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Dello spettacolo ciò che lascia il segno è indubbiamente il talento canoro e recitativo (ahimè, meno dal punto di vista della danza) di Serena Autieri, perfettamente nel ruolo e capace anche da sola di tenere la scena. Non da meno i co-protagonisti, soprattutto Ivan Castiglione, che nel ruolo di Higgins ci restituisce una performance carismatica e vocalmente pregevole, la quale sarebbe stata ancora più valorizzata, forse, da una scelta di riscrittura e traduzione dei testi delle canzoni che non ne avesse svalutato la musicalità. Un encomio va, di diritto, al cast corale, che nonostante tutto non si è lasciato schiacciare dai protagonisti e ha fornito un supporto scenico di valore, che si sia trattato di recitati, cori o coreografie. Emerge, pertanto, dalla messa in scena, senza alcun dubbio, il duro lavoro e la professionalità di tutto lo staff, dagli interpreti alla regia, dai coreografi ai vocai coach.

My Fair Lady è un musical di rivalsa sociale, tematica destinata ad essere sempre attuale, anche a distanza di decenni dalla prima messa in scena (o secoli, considerando l’ambientazione) che, tuttavia, necessita nella sua rappresentazione sul palco di essere rinfrescata pur restando nei limiti della stereotipia che ingloba tutta l’opera e che, nonostante tutto, ne rappresenta caratteristica fondante e significante. Proprio questo refresh si è pienamente percepito, grazie ad una regia di stampo internazionale che ha saputo infondere nelle performance un taglio disinvolto, forse proprio ciò che serviva a far meglio digerire una storia antica ad un pubblico contemporaneo. Possiamo, senza alcuna fatica, definire questa trasposizione un tentativo più che riuscito e da consigliare.

 

Dario Bettati