Recensione: Sette giorni, una storia d’amore a tinte neutre

Sette giorni

Sette giorni è una storia d’amore che si sviluppa in una settimana, protagonisti Bruno Todeschini e Alessia Barela: splendidi paesaggi e personaggi intensi tolgono però qualcosa al ritmo del film.

Soprattutto una storia d’amore

In Sette giorni, quante cose possono accadere? D’altronde per Ivan (Bruno Todeschini) e Chiara (Alessia Barela) non si tratta di una settimana come le altre: hanno 7 giorni per trasformare il faro dell’isola e il vecchio albergo locale nei luoghi da sogno in cui celebrare un matrimonio. Sono il fratello di Ivan (interpretato da Marc Barbé) e la migliore amica di Chiara (Linda Olsansky) a convolare a nozze: una coppia che ha vissuto la tossicodipendenza e che vuole cominciare una nuova vita insieme. Gli abitanti di quella remota isola siciliana fanno del loro meglio per fornire il proprio contributo ma il lavoro è tanto e coinvolgerà Ivan e Chiara anima e corpo. Per i due è impossibile non lasciarsi tentare dall’irresistibile richiamo che li attrae l’uno verso l’altro, eppure nessuno vorrebbe abbandonare le proprie certezze. In fondo si tratta solamente di trascorrere 7 giorni gomito a gomito, per poi tornare alla vita di sempre. Ma è possibile rinchiudere un sentimento così forte in un confine così stretto?

Meravigliosa Sicilia ma manca qualcosa

Sette giorni è stato girato a Levanzo, la più piccola isola delle Egadi: solo 5 chilometri quadrati e, in inverno, 19 abitanti. La Barela ha raccontato che è l’isola la vera protagonista del film accanto a loro, nei panni di due personaggi che trasmettono un senso di claustrofobia e costrizione così in linea con la realtà. Chi non si sentirebbe lontano dal mondo in un posto così? Tra la bellezza del mare e i paesaggi idilliaci, lo sfondo regala allo spettatore delle emozioni profonde. L’animo irrequieto dei protagonisti vi si inserisce alla perfezione: Barela e Todeschini sono bravi nell’interpretare due persone terrorizzate dall’amore e dalla vita, che temono ogni coinvolgimento perché hanno troppa paura di essere respinti. Tutto ciò emerge in modo chiaro, eppure il regista italo-svizzero Rolando Colla non riesce a compiere quel salto di qualità che avrebbe reso il suo film veramente eccellente. Il ritmo troppo lento e i contorni che restano solo tratteggiati non hanno la forza che ci si sarebbe potuti aspettare.

7 giorni: Ivan e Chiara sono combattuti tra dovere e amore
Ivan (Bruno Todeschini) e Chiara (Alessia Barela) sono combattuti tra dovere e sentimento

Una regia dai tratti raffinati

La ripartizione del tempo in 7 giorni viene scandita in modo chiaro: è quello il tempo della storia e non ci sono bonus, tutto deve risolversi in quell’arco temporale. Non che sia facile ovviamente. “Non è fattibile, dobbiamo essere realisti”, ripete più volte il personaggio di Todeschini. Il suo sguardo disilluso riguarda la missione di sistemare albergo e faro ma tocca anche la sfera dei sentimenti. Il maggior pregio del film è quello di affrontare un tema quasi inflazionato senza cadere nei soliti cliché. Il modo in cui viene dipinta l’isola, quello in cui la coppia scopre l’amore, il rapporto con gli abitanti del posto: nulla è davvero banale e risulterà gradevole fino all’ultimo fotogramma. Alcuni tratti non sfuggono alla noia, ma si tratta di un peccato veniale che gli spettatori più sensibili e bendisposti in fondo saranno disposti a perdonare.

Sette giorni, collaborazione italo-francese, esce nelle sale italiane il 24 agosto 2017 distribuito da Solaria Film e Movimento Film.

Voto 6.5

di Raffaella Mazzei