Stasera in tv I ragazzi venuti dal Brasile di Franklin J. Schaffner, con Gregory Peck e Laurence Olivier

Stasera in tv su Rai Movie alle 21, I ragazzi venuti dal Brasile, un film del 1978 diretto da Franklin J. Schaffner, tratto dal romanzo omonimo di Ira Levin. Le riprese del film, svoltesi dal 1º Ottobre 1977 al 14 Marzo 1978, sono state effettuate in varie località dell’Austria, compresa Vienna, in Inghilterra, negli Shepperton Studios, a Lisbona, in Portogallo, e negli Stati Uniti, in Pennsylvania, a Lancaster, con riprese anche allo Zook’s Mill Covered Bridge. Con Laurence Olivier, Gregory Peck, James Mason, Lilli Palmer.

Trama
Ezra Liebermann (Olivier), cacciatore di nazisti senza più credito, su segnalazione di un giovane, che poi viene ucciso, indaga quasi da solo fino a scoprire un fatto impressionante: Josef Mengele (Peck), ex chirurgo di Auschwitz, è riuscito a ottenere per manipolazione genetica 94 discendenti di Hitler. Toccherà a Liebermann affrontare Mengele, a sua volta abbandonato dai complici, in un drammatico faccia a faccia.

“Buon adattamento (non sono poi tantissimi) da un romanzo di Ira Levin, e forse contenutisticamente parlando il migliore. Laddove ad esempio in Rosemary’s baby la riuscita del film era soprattutto merito del talento registico di Polanski, qui è la sceneggiatura il punto forte. Partendo da un’idea nuova e interessante (la clonazione multipla da una cellula di tessuto), Ira Levin ha saputo abbinarvi magistralmente la componente storico-fantascientifica ottenendo un thriller a sfondo fantapolitico ricco di colpi di scena. La regia di Franklin J. Schaffner è buona ma niente di più, mentre davvero ottime sono le interpretazioni di Gregory Peck e Laurence Olivier. Peck, nella parte del medico nazista già pronto a proclamare l’imminente Quarto Reich, si ritaglia un personaggio dallo sguardo durissimo e feroce, impietoso tessitore di esperimenti genetici azzardati (retaggio del suo passato nei lager), ancora alle prese con un suo piccolo parco di giovani cavie umane che vediamo passeggiare deformi nel suo giardino. Gli fa da contraltare Ezra Lieberman (Olivier), ebreo da sempre attento ai rigurgiti paranazisti e messo sull’avviso dal giovane Kohler (un giovane Steve Guttenberg, il Mahoney di Scuola di polizia). La guerra a distanza tra i due si protrarrà fino al finale aperto, che lascia a noi spettatori l’interpretazione di alcuni “segnali”. Buono il ritmo, meno la scialba fotografia. I ragazzi venuti dal brasile resta in ogni caso un ottimo esempio di cinema hollywoodiano alternativo, lontano dalle megaproduzioni ma capace di risvegliare in noi l’amore per le storie meno convenzionali”.
(Marcel M.J. Davinotti JR.)

 

 

Luca Biscontini