Stasera in tv Noi credevamo di Mario Martone

Stasera in tv su Rai Movie alle 23 (ma disponibile anche su RaiPlay) Noi credevamo, un film del 2010 diretto da Mario Martone su sceneggiatura dello stesso regista e di Giancarlo De Cataldo, liberamente ispirato a vicende storiche realmente accadute e al romanzo omonimo di Anna Banti. Ambientato durante il Risorgimento, il film segue le vicende di tre giovani che si uniscono alla Giovine Italia animati da ideali patriottici e repubblicani. Presentato in concorso alla 67ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film è uscito nelle sale cinematografiche il 12 nNovembre 2010. Candidato a tredici David di Donatello, ne ha vinti sette, tra cui quelli per il miglior film e la miglior sceneggiatura. Con Luigi Lo Cascio, Valerio Binasco, Luca Zingaretti, Luca Barbareschi, Toni Servillo, Francesca Inaudi, Guido Caprino, Renato Carpentieri.

Trama
In occasione dei 150 anni dell’unificazione italiana, un colossale affresco del cammino che si compì nell’Ottocento, in un periodo che va circa dal 1830 al 1870, raccontato attraverso le vite di tre giovani rivoluzionari, due dei quali appartenenti all’aristocrazia e uno di estrazione popolare.

«Ho girato Noi credevamo mirando a ciò che è sotto la pelle della storia, ho cercato di cogliere il clima esistenziale vissuto da ragazzi diventati uomini e mai piegati sotto il peso di una lotta disperata, quei mazziniani antenati dei partigiani, dei movimenti degli anni ’60 e ’70, dei democratici che in Italia conoscono una storia drammaticamente altalenante, tra faticate vittorie e continue sconfitte. Giravo per Londra con la macchina fotografica alla ricerca dei luoghi vissuti dai cospiratori italiani in esilio, che avrei raccontato sullo schermo».
(Mario Martone)

“Il titolo Noi credevamo è quello di un romanzo di Anna Banti: ogni speranza e promessa del Risorgimento delusa, tradita. È la storia di una sconfitta, un film tragico. È un film di gente giovane, di ragazzi rivoltosi: questo, insieme con le alte idealità del Risorgimento, gli dà una bellissima vitalità, grande energia. I temi discussi sono appassionanti, lo stile sembra troppo posato e teatrale. Il risultato è molto, molto interessante: Martone ha colto un’occasione storico-celebrativa per raccontare verità storico-scomode sul nostro Paese, con una serie insistente di allusioni al nostro presente; ha quindi svolto un’esemplare funzione culturale. Peccato che lo stile e i costumi degli attori appartengano invece ai modi più convenzionali dei fotoromanzi televisivi.”
(Lietta Tornabuoni, La Stampa, 12 Novembre 2010)

“Il Risorgimento come ‘passato che non passa’, radice se non specchio deformato del nostro presente, album di famiglia già dotato di tutti i tipi e le tendenze che popolano la vita pubblica italiana. Noi credevamo non è solo un magnifico affresco che rovescia come un guanto ciò che credevamo di sapere sulla nascita della nostra nazione rendendo queste figure più vive che mai. È una rassegna commossa e insieme spietata di intrighi ed orrori, occasioni mancate e lotte fratricide, che scava nell’eterna distanza fra Nord e Sud, aristocratici e borghesi, estremisti e moderati, monarchici e repubblicani. Tre ore di film, quattro atti, trent’anni di storia e di storie, un gruppo di amici del Cilento che spera, lotta, invecchia, si divide, sprofonda nella follia o nel disincanto.”
(Fabio Ferzetti, Il Messaggero, 12 Novembre 2010)

 

 

Luca Biscontini