Thelma: il thriller soprannaturale di Joachim Trier, in home video

Allucinazione perversa di Adrian Lyne, Miriam si sveglia a mezzanotte di Tony Scott e, soprattutto, Carrie di Brian De Palma: c’è molto immaginario di un glorioso passato cinematografico nell’ultimo film di Joachim Trier, che cambia rotta rispetto ai suoi precedenti lavori per esplorare un sentiero mai battuto prima. Il risultato è Thelma, un’opera intensa e molto coinvolgente, capace di metabolizzare una certa iconografia collocandola in un contesto diverso, in cui approfondire alcune dinamiche psicologiche, nella fattispecie quelle intercorrenti tra un padre e una figlia legati da un rapporto oppressivo, pesante, seppur apparentemente basato su un dialogo aperto e proficuo.

Non sono presenti nel film del regista norvegese i classici stilemi del cinema horror, perché in Thelma ciò che scuote lo spettatore è l’aumento progressivo del livello di angoscia della protagonista (la brava, bella e anche commovente Eili Harboe), una studentessa che per la prima volta lascia la famiglia per andare a studiare nell’università di Oslo. Lì scopre di avere desideri di cui non si era mai resa conto (l’attrazione omosessuale per l’amica Anja) e, più in generale, capisce di voler fare una serie di esperienze che si era preclusa in seguito a un’educazione molto rigida.

Un trauma del passato ha prodotto una ferita profonda all’interno del suo nucleo famigliare, minandone per sempre l’equilibrio. Non mancano, si badi bene, sconfinamenti nel soprannaturale – i desideri più profondi di Thelma si realizzano nella realtà, anche con una certa violenza – ma, in generale, il film è contenuto in una narrazione piuttosto sobria, poco incline a colludere con l’intento di spaventare a buon mercato. Lo si può considerare più in thriller girato con uno sguardo autoriale, rivolto a indagare nel profondo dell’animo della protagonista.

Joachim Trier ha detto di Thelma: “Ho deciso di cimentarmi con qualcosa per me di inedito. Il fatto di essere cresciuto guardando film mi ha insegnato che spesso si possono esprimere le cose facendo ricorso soltanto a immagini mentali. Sono cresciuto alimentandomi delle opere di Antonioni e Bergman, ma anche di quelle di Brian De Palma. Ho poi sempre amato l’esistenzialismo di La zona morta di David Cronenberg, che rientra quasi nel genere della fiaba e che racconta qualcosa di molto umano ma che s’inscrive nel genere del soprannaturale”.

Si capisce bene, quindi, che Trier guarda al grande cinema d’autore per dare corpo a una messa in scena equilibrata ma, al tempo stesso, assai incisiva, in grado di turbare e di innescare un certo processo di immedesimazione da parte dello spettatore, il quale è convocato a chiedersi, al di là di qualsiasi proclama pubblico di buone intenzioni, quanto di malvagio sia contenuto nella parte più profonda e buia del proprio animo, tutto quell’osceno non detto che si censura continuamente perché, in definitiva, lo si teme.

Joachim Trier, classe 1974, dopo aver debuttato nel 2006 con Reprise, film insignito con parecchi riconoscimenti, al suo quarto lungometraggio conferma di posseder un indiscutibile talento; Thelma, tra l’altro, ha vinto il Premio come Miglio Film al Norwegian International Film Festival. Da vedere senz’altro.

Pubblicato da Teodora Film e distribuito da CG Entertainment, Thelma è disponibile in blu ray, in formato 2.35:1, con audio in italiano e originale e sottotitoli opzionabili. Nei contenuti extra è presente il trailer.

 

 

Luca Biscontini