Tyler Rake 2: il mercenario Hemsworth torna in azione

Se, nel 2020, in mezzo al tripudio di scontri corpo a corpo, pallottole volanti e inseguimenti su quattro ruote, Tyler Rake provvide a suggerire che si affoga non perché si cade in un fiume, ma in quanto si resta sommersi sott’acqua, tre anni dopo concretizza la validità di tale morale riportandone in scena il mercenario operante nel mercato nero suggerito dal titolo.

Mercenario che, ancora una volta manifestante i connotati del Chris Hemsworth noto soprattutto per aver vestito i panni del supereroe Marvel Thor, ritroviamo dunque in Tyler Rake 2 – disponibile in esclusiva su Netflix – sopravvissuto ai colpi sparatigli nell’epilogo del capostipite e, complice un duro allenamento proto-Rocky IV, pronto a rimettere mano ad artiglieria assortita.

Extraction 2. (Pictured) Chris Hemsworth as Tyler Rake in Extraction 2. Cr. Jasin Boland/Netflix © 2021

Il motivo? Semplicissimo: una nuova missione letale affidatagli prevede che salvi la famiglia di uno spietato gangster georgiano dalla prigione in cui si trova rinchiusa.

Un pretesto che, partendo come nel caso del primo film da una graphic novel di Ande Parks, è sufficiente allo sceneggiatore Joe Russo – regista insieme al fratello Anthony di diverse avventure cinematografiche degli Avengers – per buttare giù la sequela di situazioni senza tregua atte a tempestare le circa due ore di visione dirette dall’ex stuntman Sam Hargrave e orchestrate tra Dubai, la Georgia, l’Austria e la Costiera amalfitana.

Ex stuntman che, dopo aver debuttato dietro la macchina da presa proprio attraverso il lungometraggio precedente, lascia chiaramente intendere la sua propensione a privilegiare concrete acrobazie da set e controfigurazioni rispetto all’effettistica digitale (comunque piuttosto presente) nell’inscenare i vari momenti d’azione.

Extraction 2. (L to R) Chris Hemsworth as Tyler Rake and Tinatin Dalakishvili as Ketevan in Extraction 2. Cr. Jasin Boland/Netflix © 2023

A cominciare dal lunghissimo pianosequenza da antologia (in realtà montaggio inavvertibile di più scene) atto ad immortalare la frenetica evasione consumata in quattro diverse ambientazioni tra interni ed esterni, in mezzo a scazzottate, cadaveri a terra, sparatorie, fughe su quattro ruote, un treno in corsa e perfino elicotteri in agguato.

Elicotteri che non mancano neppure in altri contesti di Tyler Rake 2, prevedibilmente non privo di esplosioni, pugnalate e autoveicoli pronti ad essere distrutti mentre il protagonista affronta i brutti ceffi che vorrebbero riappropriarsi di coloro che sta portando in salvo.

Come non mancano un conflitto dentro un garage e il teso e vertiginoso confronto sul tetto di vetro, sospeso nel vuoto, in cima ad un grattacielo… con la risultante di una seconda avventura che, priva delle polverose ambientazioni che avevano caratterizzato la prima e comprendente in piccoli ruoli anche Idris Elba e Olga Kurylenko, sembra guardare a tratti a The raid – Redenzione di Gareth Evans limitandosi a proseguire dignitosamente ma senza troppa fantasia le travolgenti imprese di Tyler Rake.

 

 

Francesco Lomuscio