Vita da Blanco

Articolo a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo.

Nessuno tocchi i fiori di Sanremo!
“Caro Blanco, dietro alla scenografia di fiori che la prima sera hai distrutto con leggerezza, ci sono la storia di una città intera e l’intenso lavoro dei nostri floricoltori. Per questo, ti voglio invitare personalmente a visitare le nostre serre per vedere con i tuoi occhi lo straordinario impegno e l’eccellenza dei professionisti che portano avanti una tradizione, patrimonio nazionale, che fa parte del DNA della Liguria e di Sanremo, proprio come il Festival. È il migliore esempio che puoi dare a tutti i ragazzi che ti seguono e amano la tua musica. Alla tua età a volte si fanno degli sbagli ma si può sempre recuperare, e anche dagli errori… può nascere un fiore!” Queste le parole di Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, commentando quanto successo durante la serata di apertura del Festival edizione 2023.

Sui social in tanti hanno affermato che al cantante, reo di aver danneggiato la scenografia floreale, avrebbero dovuto mettere subito una scopa in mano per ripulire, per poi squalificarlo per la mancanza di rispetto dei fiori, del lavoro degli allestitori, del palco sanremese e dei personaggi presenti. È stato un esempio, per alcuni, del degrado moderno e nessuno purtroppo lo ha ammonito in tempo. Non lamentiamoci se poi un ragazzo lo imita a scuola se gli va male un interrogazione! Nella società contemporanea si rileva un difetto di educazione: questo perché nessuno più la insegna, e anzi, si rischiano ritorsioni perfino violente.
Quando in situazioni simili ascoltiamo la frase “è un ragazzo”…il messaggio che passa è: “distruggi pure tutto, tanto basta chiedere scusa”. Questo è l’avvenire dell’Italia? Poveri noi. Se un cantante ha bisogno di farsi notare e ricordare in questo modo vuol dire che vale proprio poco. I vandali potranno prendere spunto da questi comportamenti. Peraltro, facendo un rapido sondaggio, è subito apparso chiaro che nessuno abbia gradito il comportamento di Blanco.
“Secondo me non c’è nessuna possibilità di recupero per un montato del genere: prima va sul pianoforte coi piedi, poi distrugge mazzi di rose e prende per il collo i suoi increduli musicisti senza che nessuno intervenga. Quando Amadeus ha chiesto spiegazioni la risposta è stata pure che si è divertito. Altro che rifarlo cantare: dovrebbe pagare i danni fatti”, ha detto un ragazzo, studente universitario, ai nostri microfoni. Un anziano signore ha poco dopo aggiunto: “Poi ci chiediamo perché i ragazzini di oggi siano tutti fuori controllo. Con esempi e idoli di questo genere è ovvio; un bamboccio fuori di testa, strafottente e inutile che sfascia tutto giustificandosi con un banale ‘Mi sono divertito’. Non stupiamoci se poi i quattordicenni, galvanizzati anche da questi pessimi esempi tentino di dar fuoco alle opere d’arte”. Un’adolescente dice: “La musica per me è altro. E non queste schifezze. Preferisco quando ad “Amici”, Maria punisce o squalifica chi si comporta male, perché servono esempi chiari”. Un liceale ci ha detto “Da vincitore del Festival allo sfacelo di quello stesso palco… Se la voce non la senti ti fermi e ricominci! Blanco ha sostenuto di essersi divertito. Ma il pubblico no. La mancanza di gavetta e l’ arroganza sono artefici di tutto questo”.
Gigi Proietti diceva: “Facciamo tornare di moda le persone per bene”… aveva ragione.

È stata messa in discussione la sacralità dell’evento che il palco sanremese ha incarnato per decenni. Maestri come Corrado, Mike Bongiorno, la Carrà, avrebbero gestito diversamente la situazione creatasi con la sceneggiata di Blanco sulla scena. La presenza di spirito di Gianni Morandi – che in scena è tornato con una scopa per pulire – è la fotografia di come si comporta un grande professionista, sulla scia delle altre star dello show business. È inaccettabile che un padrone di casa quale Amadeus – pagato dalla Rai – non abbia compreso (forse perché non è genitore) che serve essere a volte duri, anche se questo avrebbe potuto significare perdere tanti giovani che seguono il Festival. Da Sanremo ci si aspetta serietà comportamentale: il messaggio che “tutto è lecito” non può essere accettato, è sbagliato. Per educare bisogna che le regole ci siano e vengano rispettate. Amadeus a casa sua può educare come vuole, ma in quel momento, in mondovisione, è chiamato a fare altro. Il gesto sconsiderato di Blanco mette in luce con chiarezza l’attuale situazione italiana che è allo sbando. Un’Italia ridicola e ridicolizzata, non più un esempio di quella eleganza che altrove è invidiata da secoli. Per di più alla presenza del presidente Mattarella, è inammissibile che si possa distruggere un qualsivoglia oggetto; peggio ancora un fiore che rappresenta qualcosa che va ben al di là di quello che appare. Come ogni rosa, tutti abbiamo spine, ma Blanco è stata una spina nel fianco. Se lo scorso anno ha vinto, stavolta avrebbe dovuto lasciare il festival e uscire dalla porta di servizio.


Roberto Benigni ha parlato di costituzione e libertà, ma essere liberi non significa – presumo – violare la libertà altrui con atti vandalici da bullo. La pagina bianca della Costituzione è stata scritta ieri sera da Blanco che rappresenta tanti giovani che in lui vedono un esempio… Ma che esempio può mai dare uno che alza, seppur per finzione, le mani sui suoi musicisti? O che dice “Mi sono divertito, e lo avrei fatto comunque”. Non possiamo accettarlo soprattutto pensando che Sanremo viene pagato con i soldi di ognuno di noi.