“Conosciamoli Meglio”: Ghyblj intervista Maurizio Sorge!

Maurizio Sorge, una carriera fortunatissima che nasce con l’occhio sempre attento e pronto dietro l’obbiettivo della tua macchina fotografica.

Si, 41 anni di carriera, ma non ho fatto sempre fatto il paparazzo, ho iniziato con le scimmiette e i leoncini per le spiagge della Riviera Romagnola, da Fano a Milano Marittima, facendo postazione fissa a Rimini che è la mia città adottiva. Avevo 20 anni e mezzo quando sono arrivato: il 27 giugno del 1978.

Come si diventa paparazzi di quelli che contano?

Un po’fortuna è alla base di tutto, un po’ di intuito e tanta pazienza, tenendo conto che devi essere un ottimo fotografo per fare il paparazzo, perché devi scrivere le notizie con la macchinetta fotografica, quindi devi per forza saper gestire la tua macchinetta che deve essere come la penna, quindi bisogna utilizzarla come tale, a menadito bisogna conoscerla.

Il primo amore non si scorda mai, tu ricordi la prima paparazzata che ti ha trasmesso forti emozioni?

La prima paparazzata è stata il 4 gennaio 2004 a Roma e ho fotografato Tom Cruise e Penelope Cruz che poi sarebbe stata l’ultima volta che si sarebbero visti insieme, era un mestiere che non conoscevo. Precedentemente avevo fatto una settimana con Papi “il Papirazzo”, avevo capito un po’ come funzionava il tutto e mi sono buttato.

Molte show girl (in particolar modo ad inizio carriera) pur di apparire sui settimanali propongono ad agenzie fotogiornalistiche amori impossibili e storie surreali, hai mai prestato il fianco a questi scatti?

In continuazione veniamo chiamati e sollecitati da agenzia minori o da personaggi che non fanno molta audience, in realtà per noi è un lavoro, per questi personaggi è una strada seguita per poter emergere, quindi magari non sono paparazzate combinate. Ci dicono: guarda io sto uscendo con “questa” magari facciamo due scatti, ma di solito è sempre quello che è meno famoso che propone una cosa del genere, in realtà sono cose similvere, o per noi sono vere e non possiamo sindacare se sono vere o meno. Ora c’è gente che si sposa soltanto per andare in televisione, il dubbio ce l’ho, però noi grossomodo ci mettiamo onestamente il nostro lavoro.

La paparazzata più importante di Maurizio Sorge? E quella che non avresti mai voluto scattare?

Sicuramente la paparazzata più importante è stata quando per primo ho scoperto la tresca tra Corona e Belen, un lavoro che rifarei sempre, quello che non avrei mai voluto fare? Sinceramente non rimpiango nulla, ogni paparazzata è frutto di una cosa che non prepariamo noi, cioè noi siamo solo testimoni del tempo, quindi almeno che non è una cosa tragica rifarei tutto.

Più volte Fabrizio Corona è stato definito dai media “re dei paparazzi” un tuo pensiero sul suo modus- operandi?

Premetto che Fabrizio Corona non ha mai preso in mano una macchina fotografica, questo associare Fabrizio Corona al paparazzo è una delle cose più stupide del giornalismo. Fabrizio Corona era soltanto un agente che riusciva a vendere le foto che i Paparazzi facevano. Ma lui non ha mai preso in mano una macchinetta fotografica, quindi sfatiamo questo appellativo nei confronti di Fabrizio Corona. Fabrizio è tutt’altro che un paparazzo, il suo modo operandi l’abbiamo discusso in parecchi, io dal 2009 gli dicevo: “attento che ti stanno preparando una tagliola che quando scatterà non ti farà più uscire, io l’avevo avvisato lui lo sa benissimo.

La tua serietà professionale e la tua determinazione acquisita in anni di fatiche ed appostamenti ti hanno dato popolarità, oggi sei conteso da molte trasmissioni televisive, che sensazione provi guardandoti indietro?

Insomma dopo 41 anni molte soddisfazioni adesso lo sto avendo, la mia visibilità aumenta e sicuramente molti apprezzano il fatto che io (seppur con poca eleganza forse) sono molto diretto e dico sempre la verità. Se esce qualcosa dalla mia bocca è perché è una cosa vera ed è comunque una cosa alla quale io credo veramente. Sicuramente non sono uno che le manda a dire. Non mi sarei mai aspettato di arrivare a scrivere un libro e né tantomeno di essere un personaggio televisivo, ho iniziato a fare l’opinionista televisivo perché il mio modo di fare è piaciuto e mi hanno chiamato spesso. Spero di continuare perché questo ruolo mi piace.

Maurizio Sorge NON fotograferà mai?

Guarda, ognuno ha un mestiere, il mio ruolo e quello di fare il fotografo quindi il mio mestiere è fotografare quindi fotograferò sempre tutto, anche se sarò testimone di un fatto negativo.

Maurizio Sorge vorrebbe oggi immortalare?

Vorrei immortalare una delle donne che non avrò mai più il piacere di fotografare, sto parlando di Lady Diana, sicuramente il personaggio vip per eccellenza, lei era giusta per tutto.

Parliamo della tua prima fatica letteraria: ”Ma Tu Perché si Vip?”  Cosa ti ha portato a scrivere un libro?

Certo non sono uno scrittore, il libro che ho scritto era una necessità che avevo io di fare un punto della situazione, su quella che è stata la mia carriera nel bene e nel male, mi sono ritrovato a scrivere da solo, ci ho preso gusto e ho continuato. E’ una cosa che ho partorito e sono molto felice che questo libro verrà letto da molte persone. In questo modo i lettori avranno modo di conoscere una persona o un personaggio che molto probabilmente potrebbe essere etichettato nel bene o nel male. Io non voglio scuse chi mi odia continuerà a odiarmi e chi mi ama continuerà ad amarmi, ma di certo resterà il fatto che ho scritto un libro.

Sei in tournée in largo e lungo per la nostra penisola a presentare il tuo libro, quale è per MaurIzio Sorge la città più bella d’Italia?

Nella nostra bell’Italia le città sono tutte bellissime, ovviamente Roma per me è la città per eccellenza più bella del mondo. Io sono Ciociaro e mi piacciono anche Fiuggi e Cassino.  Oltre alla mia terra un bellissimo posto è Capri, un’isola stupenda, ammirata e conosciuta da tantissimi turisti del mondo, siamo fortunati che siamo nati in questa bella Italia.

Oltre ancora a effettuare scatti inediti, quali sono i tuoi prossimi impegni?

Al di là del fatto che continuerò a fare il fotografo, sicuramente quando morirò mi dovranno prima togliere la macchina fotografica e poi mi soccorreranno (ride), un altro sogno che ho è quello di abbinare o di fare sull’onda del libro un film. Prossimamente mi vedrò con un mio amico regista, con il quale incomincerò a scrivere una sceneggiatura, sarà una introspettiva del Paparazzo niente a che vedere con la commedia comica dei Vanzina ne tantomeno con il thriller americano, sarà la storia di un uomo che ha fatto il paparazzo. E spero che questa idea possa incontrare un certo interesse, così come il libro. Se il libro avrà successo, probabilmente lo avrà anche il film.

Ghyblj 

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