Made in Hong Kong di Fruit Chan in blu-ray in versione restaurata in 4K

Nel 1997, proprio quando Hong Kong tornò ad essere un paese di dominio della Repubblica popolare Cinese dopo centocinquantasei anni di colonialismo britannico, il regista orientale Fruit Chan, conscio del grande cambiamento in questione, portò sui grandi schermi Made in Hong Kong, storia di grande sensibilità e amicizia, atto d’amore per la sua Cina.

Una pellicola che gode ancora oggi, nel 2021, di un gradissimo culto, riecheggiando nei cuori degli appassionati della Settima arte e facendo ancora valere quella sua forza trainante della semplice trama.

Made in Hong Kong Racconta la storia di tre giovani che si incontrano nel contesto di una Hong Kong popolare e popolata, ambientata nel bel mezzo di una zona periferica: il piccolo delinquente ed esattore Autumn Moon (Sam Lee), il suo amico poco sveglio Sylvester (Wenders Li) e la giovane Ping (Neiky Kim). Tre caratteri alla ribalta che incrociano i propri destini, tra sentimenti celati e disavventure per le strade. Inoltre, Ping è malata e deve trovare subito un donatore di reni per sopravvivere, e Moon, che di lei si è innamorato, è disposto a tutto pur di salvarla. E, come se non bastasse, i tre incombono in una lettera anonima, scritta da un’adolescente, che cambierà per sempre le sorti delle loro esistenze.

Pura e avvincente tragedia di strada, Made in Hong Kong rispecchia pienamente tutto il linguaggio e lo stile dei cineasti cinesi emersi negli anni Novanta (decennio in cui si stava facendo strada il già rodato cinema di Wong Kar-Wai, esploso nel 1994 con Hong Kong Express). Tutta la rabbia e quel senso di neorealismo vengono qui trasposti in fotogrammi, senza perdere un briciolo di fascino neanche di fronte all’eccessiva teatralità di alcuni momenti.

Non rinunciando ad un retrogusto ironico, Chan porta i suoi protagonisti nel mezzo di un racconto di crescita emotiva, verso un bivio esistenziale e decisivo, trascinando di conseguenza lo spettatore nel contesto in cui i tre vivono giorno per giorno, in mezzo a liti familiari e scontri di piccoli criminali. Ma in tutto ciò vi è anche un vuoto da colmare con qualcosa che Moon, Ping e Sylvester ancora non riescono a trovare, probabilmente rei di non riuscire a raggiungere determinati obiettivi a causa della loro rocambolesca e violenta vita.

Il regista costruisce quindi un trio di sagome emblematiche e profonde, rese dai bravi Lee, Li e Kim, un po’ come fece François Truffaut nel suo Jules e Jim, concretizzando un’opera che, a oltre vent’anni dalla sua realizzazione, affascina e colpisce grazie alle immagini e alle parole che sfrutta.

Presentato in una versione restaurata in 4K nel 2017, in occasione del suo ventennio e sotto la produzione del Far East Film Festival, Made in Hong Kong è disponibile in blu-ray grazie a CG Entertainment (www.cgentertainment.it) e Tucker Film in un’edizione commemorativa cartonata e ricca di contenuti speciali: quarantacinque minuti di intervista al regista Chan, sette alla produttrice Doris Yang, dodici al line producer Daniel Yu, quattro al direttore artistico del Festival di Venezia e della Festa del Cinema di Roma Marco Müller, un trailer e, incluso nella confezione, un booklet di ventotto pagine, con vari interventi critici e note biografiche di Chan.

 

 

Mirko Lomuscio