Gabriele Masala: con Enrico Ruggeri in un disco nuovo

Da buon bassista si sente come questo angolo del disco sia illuminato con una cura appena più gustosa. Si ascolti bene ad esempio il singolo “Avevamo ragione”, title track di questo nuovo disco di Gabriele Masala, video anche molto quotidiano… brano che accoglie la voce di Enrico Ruggeri, il grande nome che alla bellezza imprime anche un marchio di storia… e quel suo punk pop d’autore qui firma anche tutti i testi inediti. Indaghiamo tra le righe di bellezza di Gabriele Masala… indaghiamo dentro un disco pop rock in bilico tra classicismo e suono nuovo.

Come al solito la bellezza per noi è il centro di tante cose. Per te? Come artista prima ancora che come uomo…
Uno degli aforismi che amo di più è: “Tutto è bello, fate!” dell’artista Greta Frau (pittrice e performer). La parola “bellezza” concentra al suo interno un mondo vastissimo, sta a noi cercare la nostra collocazione e la nostra “bellezza”.

E per te cosa significa la bellezza? Quanto permetti alla bellezza di contaminare le scelte delle cose che scrivi?
Personalmente amo associare questa parola anche con “cultura”. Apparentemente potrebbe sembrare che non stiano così vicine, invece penso che siano fortemente e strettamente legate tra loro. Se una cosa è Bella ed è fatta con gusto (anche e non solo estetico), automaticamente è cultura che si muove.

Parliamo di estetica… perché la musica è anche questo… un equilibrio tra messaggio e forma. Come lo gestisci?
Non è facile. Quando scrivo il testo di una canzone ho a cuore anche la sua musicalità, di conseguenza la sua estetica e cerco di fare in modo che i contenuti siano accompagnati da un gusto e una scelta lessicale che possano armonizzarsi tra loro, ma ripeto, non è facile. Il bello della lingua italiana è la grandezza del suo vocabolario, sta a noi usarlo il più possibile, variando e scegliendo i termini migliori per poter fare uscire in maniera “esteticamente bella” il contenuto che vogliamo.

Queste canzoni in qualche modo parlando di società? Il nostro tempo ha perso molto della sua bellezza… non trovi?
Penso sia il ciclo della vita che si ripete. Ricordo i miei nonni prima, i genitori poi, ora noi, ripetere che prima era tutto molto più bello; onestamente non saprei. È vero che in queste canzoni si parla anche di società (direi “La borghesia” e “La fine dell’impero” su tutte), ma è anche vero che potrebbero essere state scritte ai primi del ‘900 ad avere lo stesso significato di adesso. Non sono così catastrofista sulla società in cui viviamo, c’è del bello anche oggi, ovviamente molto differente dal bello di ieri…

E il futuro secondo te? Perché tanto prende dal passato il suono di questo disco.
È vero! I suoni di questo album sono volutamente anacronistici e arrivano dal passato, ma è solo per un amore totale nei confronti della musica anni ’80 e ’90. Il futuro secondo me è tutto. Una frase di una mia canzone dal titolo “Intanto corro” cita testualmente: “non importa cosa ho fatto, perché tutto il mio entusiasmo è per quello che farò”. È uno dei miei slogan, sono costantemente proiettato al futuro, senza mai voltarmi indietro e mettermi a rivangare il passato, nel bene o nel male.