Il cacciatore: la guerra è la più grande condanna dell’uomo

A quarantacinque anni dalla sua realizzazione, Il cacciatore, diretto da Michael Cimino nel 1978, torna sui grandi schermi il 22, 23 e 24 Gennaio 2024 in versione restaurata in 4K, testimoniando che, nonostante il tempo trascorso, la sua profondità si fa sentire ancora oggi.

Grazie anche al suo incredibile cast, con Robert De Niro nel ruolo di Mike, amico dello Steve dal volto di John Savage, il quale, dopo essersi sposato, è chiamato alle armi insieme all’altro Nick, ovvero Christopher Walken.

Il lungometraggio è diviso in tre atti: prima della guerra, quindi della chiamata alle armi dei tre ragazzi; durante la guerra, per provare ad immedesimarsi sulla paura, scaltrezza e coraggio che i giovani provano durante la battaglia; e, infine, il dopo. Chi torna dalla guerra, non è mai più lo stesso che è partito. Il cacciatore evidenzia anche un fattore emotivo: il vuoto lasciato da chi non torna, le ferite (fisiche e mentali) che si porta dietro chi riesce, miracolosamente, ad abbracciare di nuovo la propria terra e i propri cari, le stragi di innocenti, considerati solo ed esclusivamente come carne da macello, e la quotidianità rimpianta poiché niente sarà più spensierato come i mesi precedenti alla partenza. Il cacciatore descrive, grazie agli occhi e alle esperienze di vita dei protagonisti, la guerra in Vietnam.

Nonostante non sia etichettabile come film di genere, si “comporta” come tale, fornendo un’accurato resoconto delle tragedie di quegli anni. Non poteva quindi esservi per l’occasione attore migliore di De Niro, giovanissimo e calzante alla perfezione per il suo ruolo. Mike è un ragazzo molto freddo e, anche nei momenti maggiormente terrificanti, e grazie alla sua forza d’animo è capace non solo di calmare i compagni, ma anche di farli ragionare. Nella situazione peggiore, proprio per merito del suo sangue freddo riesce a trovare una soluzione e prova a salvare tutti. Il ritorno al cinema di questo capolavoro rappresenta quindi l’occasione perfetta per goderselo, anche per coloro che vi si avvicinano la prima volta. Perché Il cacciatore possiede una profondità abissale e, se esistesse un Olimpo Cinematografico, dovrebbe senza alcun dubbio occupare al suo interno un posto molto alto in classifica.

 

 

Virginia Lepri