In dvd Seedpeople – Alla radice del male e Fuck you immortality (Can’t kill this)

La instancabile Digitmovies amplia ulteriormente il suo già ricchissimo e gustoso catalogo con le edizioni in dvd di Seedpeople – Alla radice del male e Fuck you immoralità (Can’t kill this), appartenenti a due epoche distanti e completamente diverse tra loro.

Il primo, infatti, proviene nientemeno che dalle produzioni destinate nei primi anni Novanta direttamente al mercato delle videocassette, mentre il secondo rientra tra le produzioni indipendenti che hanno chiuso gli anni Dieci del XXI secolo.

 

Seedpeople – Alla radice del male (1992)

Interpretato dal Sam Hennings poi visto, tra l’altro, in The aviator di Martin Scorsese, Tom Baines s’imbatte in una minaccia extraterrestre che ha colpito Comet Valley: creature aliene si sono trasformate in semi – resistenti al caldo e al freddo – al fine di viaggiare nello spazio e raggiungere la Terra, dove mettere in atto un piano per governarla.

Infatti, non solo si manifestano in qualità di pericolose creature vegetali, ma sfoggiano la capacità di impadronirsi dei corpi degli esseri umani, rendendoli, di conseguenza, esseri privi di volontà da porre al proprio servizio.

Tirando in ballo questa variante fantascientifica di quelli che furono i primissimi zombi della storia del cinema, ancora lontani dai cadaveri resuscitati e cannibali di George A. Romero, è quindi evidente che, su soggetto del re dei b-movie Charles Band, qui anche produttore esecutivo, la quasi ora e venti di visione intenda aggiornare l’idea di base del super classico L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel.

E, autore di Eliminators e Demonic toys – Giocattoli infernali, dietro la macchina da presa Peter Manoogian provvede giustamente a rendere l’attrazione principale del film i verdastri mostri simil-critters concepiti dalla Magical Media Industries, rotolanti e dai denti aguzzi, nonché incapaci di sopportare i raggi ultravioletti.

Trailer originale e quasi dieci minuti di backstage nella sezione extra del disco, oltretutto fornito di fascetta double cover.

 

Fuck you immortality (Can’t kill this) (2019)

Dalle fattezze del Bill Hutchens del secondo e terzo The human centipede e della Josephine Scandi che i fan dello slasher ricordano corrosa dall’acido in Jolly killer, Tony e Kacy sono due hippy che sembrano essere rimasti alle vecchie abitudini e che vanno alla ricerca dell’amico Joe alias Brutius Selby, a quanto pare impossibilitato ad invecchiare.

Da questa idea di partenza l’esordiente Federico Scargiali mette in piedi un’ora e venti di delirante visione che – co-produzione tra Italia e Francia – ricorre agli stilemi del mockumentary per concretizzarsi in una black comedy on the road trasudante assurde situazioni e personaggi grotteschi.

Perché, in mezzo a sciamani, bizzarri metallari e tanto antichi quanto complessi rituali, non mancano né un momento cantato con tanto di karaoke, né una a suo modo nostalgica rievocazione di quelli che furono i mitici film di ninja negli anni Ottanta.

Del resto, mentre, complici una mangiata di cuore appena strappato da un torace e l’estrazione a mani nude di una colonna vertebrale, lo splatter non risulta affatto assente, gli omaggi alla celluloide di genere del passato si sprecano. E vanno da un “metodo Jason Voorhees” in riferimento all’immortale squarta-campeggiatori della serie Venerdì 13 alla memorabile perforazione del bulbo oculare vista in Zombi 2 di Lucio Fulci.

All’insegna del folle divertimento demenziale in versione inglese corredata di sottotitoli in italiano, accompagnato nel comparto extra da uno sguardo alla realizzazione della scena del braccio, una clip relativa agli effetti speciali, un brevissimo dietro le quinte e i cortometraggi Fricozoid, Life, love, regret e Through your lips, tutti firmati dallo stesso Scargiali.

 

Francesco Lomuscio