In dvd Una vergine tra i morti viventi in doppia versione

All’interno della propria collana Fright Vision, Digitmovies rende disponibile su supporto dvd – con doppia fascetta – Una vergine tra i morti viventi, che, diretto nel 1973 dal prolifico cineasta iberico Jess Franco, era circolato fino ad oggi nel mercato dell’home video italiano soltanto in videocassetta.

Da non confondere assolutamente con il vampiresco Violenza ad una vergine nella terra dei morti viventi, diretto tre anni prima dal francese Jean Rollin, un titolo che lascerebbe immaginare chissà quale disgustoso tripudio di sangue e violenza ai danni della povera illibata di turno e che, invece, si muove su un territorio meno propenso allo splatter e alle situazioni di stupro.

Sostanzialmente, abbiamo Christina von Blanc nei panni (pochi) della giovane inglese Christine, la quale, chiamata dai parenti in un castello nell’Honduras per l’apertura del testamento del padre defunto, si ritrova catapultata in un vero e proprio incubo, in mezzo a misteriose voci e fantasmi.

E i morti viventi? Molto semplice: questa edizione targata Digitmovies propone su un unico disco, rimasterizzati in HD, sia il montaggio di settantasei minuti I desideri erotici di Christine che, appunto, Una vergine tra i morti viventi, più lungo di dieci in quanto corredato di momenti con resuscitati che emergono dal terreno per una successiva ridistribuzione del film.

Momenti in realtà ricavati dal girato di Zombie lake, realizzato all’inizio del decennio successivo dal sopra menzionato Rollin.

D’altra parte, era tipico di Franco – che nel lungometraggio recita oltretutto la parte del domestico sordomuto Basilio – realizzare più versioni delle sue opere, a volte “arricchendole” addirittura con dettagli hard.

Qui, nonostante l’abbondanza di apprezzabilissimi nudi femminili, non vi è spazio per la pornografia e l’autore de Il diabolico dottor Satana e Profonde tenebre fa della lenta evoluzione narrativa uno strumento efficace per generare di continuo tensione emotiva.

Man mano che le belle musiche di Bruno Nicolai forniscono un fondamentale contributo all’atmosfera pseudo-onirica destinata ad avvolgere lo spettatore spaesato da un plot volutamente poco comprensibile; con tanto di genitore impiccato della protagonista che, interpretato dal fantozziano Paul Muller, le parla come nulla fosse.

Con il trailer originale e una sequenza erotica alternativa a fare da contenuti extra.

 

 

Francesco Lomuscio