Intervista a Carmine Zamprotta e al suo nuovo libro dal titolo L’enigma della busta gialla

Conosco Carmine Zamprotta in una giornata settembrina, in via Toledo a Napoli. Lo incontro con la moglie. A presentarmelo è un amico comune, Giovanni, uomo appassionato di letteratura, arte e con un amore smisurato per la sua città. Parlando di libri scopro che Carmine, oltre ad aver collaborato per le principali testate giornalistiche locali, scrive libri e mi informa che da li a poco presenterà il suo ultimo lavoro dal titolo “L’enigma della busta gialla”. Si tratta della storia di uno studente di Giurisprudenza che insieme ai suoi amici scrive per la testata online “Quarta pagina”. Si troveranno a scoprire cosa si nasconde dietro a docenti apparentemente incorruttibili e ad un gruppo di giovani studenti. Parallelamente il commissario Guido Annunziata si ritrova ad investigare su un’aggressione avvenuta nell’Ateneo dove la vittima è un impiegato dell’università. Nonostante sembri un caso di poca importanza, il commissario scoprirà cosa si cela dietro a quel mondo. 

 BIOGRAFIA 

Carmine Zamprotta nasce nel maggio del 1958. Laureato in Sociologia e Scienze Economiche, svolge la professione di Sociologo in progetti per il recupero dei minori a rischio della periferia partenopea. Specializzato in Psicologia Sociale e laureato in Giurisprudenza, ha operato con associazioni di volontariato nel settore dell’affido familiare e delle adozioni, occupandosi anche di mediazione familiare. Ha collaborato con le principali testate giornalistiche locali come pubblicista, in particolare con “Il Roma”, “Il Giornale di Napoli” e alcune testate online. Coautore di Itinerari nel cuore di Partenope, guida turistica sulla città, è autore del libro “Napoli Capitale delle Periferie” vincitore del premio letterario “Uniti per la Legalità” nel 2018, pubblicazione inserita nell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico e in diverse biblioteche universitarie, oltre alla Biblioteca Nazionale di Napoli e nel Polo Bibliotecario Parlamentare, sezione Camera dei Deputati. Nel 2019 ha pubblicato “La città Insensibile” e nel 2021 si è laureato in Giornalismo e Comunicazione Multimediale

SINOSSI 

Matteo è uno studente di Giurisprudenza che insieme ai suoi amici, scrive per la testata online “Quarta pagina”. La loro ultima inchiesta approfondisce le voci di corridoio e le testimonianze di alcuni studenti che sembrerebbero accusare i docenti dell’ateneo di compravendita di esami e di concorsi truccati. 

I sospetti aumentano quando in redazione arriva una misteriosa busta gialla, anonima, piena di appunti e documenti che indicano i prezzi da pagare o, in alternativa, le prestazioni sessuali a cui gli studenti devono sottoporsi per superare un esame difficile. 

Nel frattempo al Commissario Guido Annunziata, esperto nella caccia ai camorristi, viene affidato un caso relativo all’aggressione di un impiegato dell’ateneo. Quello che sembra un caso di poca importanza, di routine, cela un losco scandalo che rischia di travolgere una delle università più prestigiose d’Europa.

Carmine com’ è nata la passione per la scrittura?

 La mia passione per la scrittura nasce dalla voglia di raccontare agli altri il mondo che mi circonda, facendo risaltare quei particolari nascosti e che nessuno ricerca.

Come nascono le tue storie?

Per le storie che scrivo mi rifaccio a fatti reali, trattati come giornalista, un contatto diretto con la realtà, lontano dalle finzioni e romanzato nel modo giusto.

Quando guardi il tuo libro uscito dalla stampa, che sensazione provi? 

È una sensazione indescrivibile vedere la preparazione del proprio libro giunto alla stampa, una gioia incontenibile per un lavoro preparatorio che dura anche più di un anno.

Quali sono stati i libri della tua infanzia che ti hanno ispirato?

Nella mia infanzia mi hanno accompagnato i libri di avventura, il primo testo che mi regalò mio padre è stato i Ragazzi della via Paal, che descrive una guerra tra bande di ragazzini collegata ad una denuncia sulla mancanza di spazi per i giochi dei ragazzi, un popolare romanzo ungherese che dovrebbero leggere molti adulti.

Qual’ è la parte migliore e peggiore del mestiere di scrittore?

 Non credo che esista una parte peggiore per il mestiere di scrittore, possono esserci delle pause, ma ci si riprende sempre con nuove idee; non ritengo quella dello scrittore un mestiere, per me è una passione, una voglia innata di trasmettere le proprie sensazioni ad un vasto pubblico non sempre raggiungibile.

Dove hai trovato l’ispirazione per questo libro?

L’idea di questo libro nasce da fatti di cronaca che avevo seguito come giornalista, e che hanno riguardato non solo la mia città; si è trattato di un fenomeno deviante molto diffuso sul territorio nazionale.

Cosa significa scrivere oggi? Cosa è cambiato rispetto al passato e cosa abbiamo perso e cosa guadagnato?

Scrivere oggi è molto più complesso, speso si afferma che ci sono più scrittori che lettori, e forse questo è anche vero. Probabilmente, i prodotti letterari confezionati negli ultimi decenni sono privi di identità, troppe storie uguali, troppo appiattiti sulla cronaca. Nei confronti del passato si è perso qualcosa, sono pochi i saggi o romanzi odierni che si ricordano dopo qualche anno, a differenza degli scrittori del passato che non passano mai di moda. Descrivendoci, in alcuni casi, un mondo fantastico che si avvicina alla realtà di oggi.

Una domanda che faccio sempre; cosa c’è del bambino di ieri nell’uomo di oggi? 

Nel bambino di ieri che ancora vive in me, è rimasta la voglia di esplorare, di assaporare nuove sensazioni, di condividere con gli altri la realtà che ci circonda.

Se potessi scegliere tre libri da consigliare, quali sarebbero?

Oltre a consigliare i miei libri, suggerirei di leggere Il Cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini, L’eskimo in redazione di Michele Brambilla, ed il già citato I ragazzi della via Paal di Ferenc Molnàr.

Ci puoi raccontare qualche passaggio del tuo libro?

È la storia di uno studente di Giurisprudenza che, insieme ai suoi amici scrive per la testata on line Quarta Pagina. La loro inchiesta riguarda una presunta compravendita di esami all’università. Sospetti che aumentano con l’arrivo in redazione di una busta gialla contenente scottanti documenti. Quella che sembra un’inchiesta di routine, cela, invece un pericoloso scandalo…

Napoli è il luogo dove la tua storia prende vita, che influenza ha avuto l’ambientazione del tuo romanzo in questa città? 

Napoli è una città che ti influenza a prescindere da ogni considerazione, è una città vivace, multicolore, e non è un caso che abbia influenzato il mio romanzo.

Ho saputo che concederai i diritti d’autore ad un ordine religioso, il motivo?

Io concedo questi diritti d’autore per la ricostruzione di un orfanotrofio nelle filippine, gestito dalle Piccole Ancelle Di Cristo Re.

Carmine la nostra intervista finisce qui, come vuoi salutare i lettori di Mondospettacolo?

Ringrazio tutti per l’attenzione sperando che in molti acquistino il libro per contribuire ad una giusta causa.