LA NOSTRA GISELLA CESARI CI PARLERA’ DI: UN QUENTIN TARANTINO…. “SENZA GLORIA”

Quando sono stata contattata dalla redazione di Mondospettacolo, in risposta alla mia e-mail dove chiedevo di poter collaborare con il sito, la prima cosa che mi ha detto il direttore (oltre ad un caloroso benvenuto), è stata di scrivere di quello che mi piace (cinematograficamente parlando); io gli ho risposto che non ho un genere preferito, bensì due registi preferiti: il caro e compianto Stanley Kubrick ed il pazzo maniaco Quentin Tarantino. “Ok , allora scrivi un pezzo su Tarantino!”.

Così ho iniziato a pensare di quale film potessi parlare (non mi ha neanche sfiorato l’idea di parlare solo di Tarantino, in quanto, secondo me,  per parlare di un regista devi parlare dei suoi film).

I primi titoli che mi sono passati davanti sono stati: Le iene, Pulp fiction o Kill bill 1,2, ma poi ho pensato di utilizzare l’articolo come scusa per parlare di qualcosa di Tarantino di cui solitamente si tace. E così ho cominciato a fare una serie di associazioni mentali: questo è il mio primo articolo e, non volendo essere troppo di parte, intendo parlare di qualcosa che nessuno in genere mai critica, perché è una di quelle cose che ha mille scusanti se non viene bene: ad esempio si da’ la colpa alla scarsa qualità, al budgett molto basso, agli attori impacciati e scandenti, agli scarsi mezzi e alla sperimentazione. Intendo dire l’opera prima di qualunque artista.

Tutti sappiamo che il film con cui ha debuttato Tarantino è stato Le iene nel 1992, ma il caro Quentin ha cominciato già negli anni ’80 a scrivere sceneggiature e una di queste divenne il suo vero primo film, scritto in collaborazione con Craig Hamman, sto parlando di My Best Friend’s Birthday (1987).

All’epoca Quentin lavorava presso il videonoleggio Manhattan Beach Video Archives, nell’area di Manhattan beach a Los Angeles, e sono stati proprio i dipendenti del videonoleggio a permettere la realizzazione di questo film (che ha richiesto all’incirca tre anni per essere finito).  Infatti il badjet di produzione consisteva nei 6000 dollari che i dipendenti si erano tolti dal loro stesso stipendio;  ma non preoccupatevi, in cambio avrebbero ottenuto di partecipare  come attori e in seguito come comparse nei più adulti e noti film di Quentin. Forse un modo per ripagarli del prestito, visto che il film non è andato oltre la porta di casa Tarantino.

Passiamo al film.  La storia non è un granché, l’immagine non è un granché, la fotografia non è un granché, la musica è poco presente: insomma è stato il suo primo giro sulle montagne russe! Disordinato, confuso e con il risultato di un pasto visto al contrario. Ma dopotutto è pur sempre l’opera prima di Quentin Tarantino e in fin dei conti sarebbe come criticare Renoir per i disegni che faceva da bambino.

Ma anche in questo aborto registico possiamo vedere quelli che saranno i caratteri fondamentali dello stile Tarantiniano (qui ovviamente molto abbozzati): un ottimo gusto in fatto di colonne sonore, una sceneggiatura originale fatta di dialoghi assurdi, un po’ come il dibattito iniziale di Le Iene su Like a Virgin di Madonna, o come quando in My best friend’s birthday passa dal parlare da una torta di compleanno alle capacità canore, attoriali e fisiche di Elvis Presley, mostrando un accenno di omosessualità quando il personaggio di Quentin, Clarence, afferma che se fosse stato gay avrebbe fatto sicuramente un pensierino su Elvis. Abbiamo poi la droga, il sesso e la tanto amata violenza Tarantiniana. Ripeto: tutto molto, molto, molto abbozzato.

Ecco in breve la trama del film: Mickey Burnett (Craig Hamann) perde il lavoro e la ragazza il giorno prima del suo trentesimo compleanno. Clarence (Quentin Tarantino), il suo migliore amico, cerca di organizzargli un party e di portargli una squillo in affitto, Mysty (Christal Shaw), per tirargli su il morale.

Da questi presupposti nascono una serie di errori ed incomprensioni a catena, provocate anche dallo scontro con il protettore di Mysty, Clifford (Al Hirrel). I due amici litigano violentemente a loro volta e Mickey finisce con la faccia nella sua torta di compleanno. Per far pace, Clarence gli offre uno spinello che Mickey decide di fumare all’aperto, appoggiandosi su di una macchina ferma, che all’improvviso accende le luci: è quella della Polizia.

La vera particolarità di questo film è l’avere in sé alcune citazioni che troveremo in alcuni futuri film di Quentin:

  • Il personaggio di Clarence e alcuni dialoghi verranno riutilizzati nella sceneggiatura di Una vita al massimo, regia di Tony Scott (1993)
  • La stazione radiofonica si chiama K-Billy, come il dj di Le Iene
  • Clarence parlando con la ragazza al telefono dice di chiamarsi Aldo Ray, e il nome del protagonista di Bastardi senza gloria è Aldo Raine.

Se vi siete incuriositi avete la possibilità di scaricare il film da emule oppure di vederlo direttamente su youtube nella sua versione incompleta di 36 minuti. E, come me, rimarrete delusi quando vi accorgerete che…  non c’è finale!

Vi auguro allora una buona prima visione.

Gisella Cesari