Megaride: quando lo stoner si fa bello

Se il bello passa anche per incisi avvincenti e soluzioni che quasi quasi potremmo chiamarli pop. Di certo, lo stoner acido che delinea quel sangue americano dei Megaride, è il vero cuore di “Mo'”, il primo vero disco della formazione campana. Lascia il segno certamente anche se, soprattutto oggi, facciamo assai fatica ad eludere le trincee delle mode e delle abitudini. E questo disco, anche disponibile in una bella release in vinile, è segno di un passato glorioso, di un presente che deve ancora molto a certe tradizioni… ed è anche un disco che si avvicina al futuro col piede saggio di una consapevolezza ferma e precisa: sanno bene cosa serve per esserci davvero in questa vita fatta di tanta scena.

Noi partiamo sempre parlando di bellezza. Pensando alla bellezza che va oltre il normale sfoggio estetico… per voi cos’è?
Per noi la bellezza è creare qualcosa che lasci un segno, un qualcosa che anche dopo anni, ripensandoci, riporti alla mente le stesse emozioni e sensazioni provate la prima volta, nel nostro caso, riascoltandola.

L’estetica in questo vinile poi ha un ruolo importante. Perché il disegno e perché l’allegoria?
Ringraziamenti obbligati e doverosi all’autore di questa splendida illustrazione: Domenico Esposito, Alias “Domeddí”, che ha saputo condensare in un unico disegno tutto quello che volevamo comunicare: la musica come “mezzo evocativo”, un richiamo alla nostra terra, la passione per il viola e l’azzurro del chitarrista.

Che la denuncia sociale parta da questa copertina?
No. La denuncia non parte dalla copertina.

Il mondo digitale di oggi per voi è una gabbia, una condanna o un momento di rinascita?
Ragazzi della nostra generazione sono nati un momento di “transizione” tra la morte dell’analogico e la nascita del digitale. Ci sentiamo quindi troppo giovani per l’analogico e a tratti troppo attempati per il digitale, quest’ultimo in continuo e rapidissimo cambiamento.
Sicuramente il digitale ci ha dato la possibilità di mostrare il nostro lavoro ad un pubblico virtualmente infinito, ma allo stesso tempo questa facilità di pubblicazione rende il tutto molto “usa e getta”, soprattutto nella musica.

Lo stoner, il grunge, il rock alternativo… sempre parliamo di passato. Il futuro per voi?
Noi Megaride abbiamo fatto un patto: qualora la musica dovesse andare male, venderemo tutta la strumentazione per finanziare l’acquisto di un allevamento di Alpaca.