Stasera in tv su TV 2000 alle 21,10 L’impero del sole di Steven Spielberg

Stasera in tv su TV 2000 alle 21,10 L’impero del sole, un film del 1987 diretto da Steven Spielberg, tratto dall’omonimo romanzo, parzialmente autobiografico, di J. G. Ballard del 1984. Per le comparse locali furono utilizzate più di 5000 persone, alcune abbastanza anziane da ricordare la vera occupazione giapponese avvenuta quarant’anni prima. Per il ruolo di alcuni soldati vennero ingaggiati veri militari appartenenti alla Forza Aerea della Cina. Vennero inoltre utilizzati veicoli e aeroplani d’epoca. La colonna sonora del film, intitolata Empire of the Sun: Original Motion Picture Soundtrack, fu affidata al compositore John Williams, che nel 1988 vinse il BAFTA. Venne anche nominata per l’Oscar, oltre che ai Golden Globe e ai Grammy Award. Con Christian Bale, John Malkovich, Miranda Richardson, Nigel Havers, Joe Pantoliano.

Trama
L’undicenne Jim vive negli agi della colonia inglese di Shanghai. Il suo passatempo preferito è la costruzione di aerei giocattolo. Quando, nel 1941, i giapponesi invadono la città, nella confusione della fuga, Jim viene separato dai suoi genitori. Aggirandosi per le strade di Shanghai, il ragazzo finisce per essere arrestato dagli invasori e chiuso in un campo di concentramento con stranieri di ogni nazionalità. Qui Jim vive gli anni difficili del passaggio dall’infanzia all’adolescenza: suoi modelli sono lo scaltro Basie, ma anche il coraggioso dottor Rawlins. Con fantasia e furbizia, tra sofferenze e gioco, riesce a superare le prove di questa esperienza; riesce perfino a stabilire un’amicizia, più o meno a distanza, con un ragazzino giapponese.

La Warner Bros. acquistò i diritti del romanzo di J.G.Ballard prevedendo in un primo momento Harold Becker come regista. La produzione fu affidata a Robert Shapiro. Dopo la rinuncia di Becker, venne preso in considerazione David Lean al suo posto e si aggiunse Steven Spielberg alla produzione. Successivamente anche Lean, ritenendo la sceneggiatura troppo simile ad un diario, decise di lasciare la regia proprio a Spielberg, che considerò di dirigere il film quando lesse per la prima volta il romanzo. Il regista si affidò a Menno Meyjes per riscrivere poi la sceneggiatura.

L’impero del sole si sviluppa con dovizia d’immagini, situazioni ed emozioni, come un immenso affresco, rievocante la tragedia della seconda guerra mondiale, vista con gli occhi di un bambino. Protagonista è il piccolo Jim, intelligente, vivacissimo e senza malizia, costretto brutalmente dagli eventi all’impatto con l’assurdo della violenza, che contrappone paesi a paesi, uomini ad altri uomini, e persino bambini a bambini. Ma protagonista è anche la gente anonima – cinesi, giapponesi, inglesi e americani – ugualmente travolta dalle ambizioni incomprensibili dei potenti, in una coralità che la accomuna, nella bufera micidiale di eventi di cui ignora ogni perché.

Se molte pagine del cinema spielberghiano raccontano di una innocenza ritrovata, questo kolossal disuguale e affascinante, tra i più sfortunati nella carriera del cineasta di Cincinnati, parla di una innocenza perduta. Ci vuole un’intera guerra per fare di un bambino un uomo e la bella sceneggiatura di Tom Stoppard, tratta dal romanzo autobiografico di J.G. Ballard, coglie le tracce di questo cammino di formazioni negli occhi del piccolo Jim. A tratti troppo illustrativo e appesantito da qualche patetismo, fu un clamoroso flop al botteghino ma rappresenta, comunque, uno snodo centrale nella filmografia di Steven Spielberg. Prima produzione hollywoodiana a cui fu concesso il permesso di effettuare riprese all’interno delle mura delle città di Shanghai. Notevole John Malkovich nei panni di Basie, il prigioniero scafato, e già molto bravo il giovanissimo Christian Bale, riemerso alla fine degli anni ‘90 con Velvet Goldmine e poi consacrato dal Batman di Christopher Nolan.

 

 

Luca Biscontini