Torna in home video Ferie d’Agosto di Paolo Virzì

Due anni dopo il premiato e amaro La bella vita, suo esordio alla regia datato 1994, il livornese Paolo Virzì, decise di realizzare la sua opera seconda guardando alla pura commedia di una volta, quella virata d’ambientazione vacanziera, che ebbe i suoi migliori fasti con le varie pellicole vanziniane.

Ferie d’agosto è quindi un’opera corale mirata a sfoggiare un proprio giudizio sull’Italia dell’epoca, spaccata da un’atmosfera politica che divideva gente di destra e gente di sinistra, abituata a sfidarsi nel quotidiano a suon di luoghi comuni e scontri sociali.

Infatti, ambientato sull’isola di Ventotene, il lungometraggio vede agli opposti due famiglie italiane agli antipodi: una di pensiero liberale, l’altra di idee più conservatrici, ritrovatesi vicine di casa e costrette di conseguenza a sopportarsi l’un l’altra… ma fino ad un certo punto.

La prima, guidata dall’intellettuale Sandro Molino (Silvio Orlando) che è legato alla bella Cecilia (Laura Morante), vive senza l’ausilio di passatempi moderni, come la televisione, trascorrendo le giornate tra suonate con la chitarra e versetti letterari; la seconda, i neo arrivati Mazzalupi, è rappresentata dal leader Ruggero (Ennio Fantastichini), uomo borioso e irruento, con al seguito la moglie Luciana (Paola Tiziana Cruciani) e i suoi due figli, più i cognati Marcello (Piero Natoli) e Marisa (Sabrina Ferilli), persone che tendono a passare le proprie vacanze all’insegna del caotico divertimento sfrenato.

Due visioni opposte che in quel di Ventotene porteranno addirittura una certa aria di rivoluzione, tra battibecchi e discussioni politiche, arrivando addirittura a spingere i due nuclei ad odiarsi tra di loro, come da tradizione tutta italiana.

Fornito di ambizioni che vanno sopra la media, Virzì attraverso Ferie d’Agosto realizza forse quello che risulta essere il suo lavoro maggiormente esplicito in fatto di commedia al vetriolo, inscenando questa “lotta di classe” con sorrisi amari e shockanti verità, come mai gli ricapiterà poi nel corso della sua carriera.

La scrittura del regista stesso insieme al fido Francesco Bruni mette nero su bianco tutto ciò che erano gli italiani degli anni Novanta, divisi culturalmente e ideologicamente, forse molto diversi da ciò che sono oggi, nel XXI secolo, dove ormai gran parte di questi punti di vista sembrano uniti dal medesimo obiettivo.

Assurdamente, nel riguardare Ferie d’Agosto si può provare nostalgia nei confronti di ciò che una volta eravamo e che, infine, non saremo più: un popolo spaccato e ben definito, sì pregno di difetti, ma almeno conscio dei limiti e degli elementi di contrasto che potevamo rilevare nelle mentalità opposte.

Sotto questo aspetto la seconda fatica di Virzì risulta perfetto come descrizione, mentre, per il resto, poggia degnamente sulla professionalità del ricco cast comprendente anche Antonella Ponziani, Rocco Papaleo, Silvio Vannucci, Gigio Alberti, Teresa Saponangelo e la giovane Vanessa Marini, volto caro al decennio di realizzazione del film, grazie inoltre alla sua partecipazione a La scuola di Daniele Luchetti.

Vincitore del David di Donatello come miglior film nel 1996, Ferie d’agosto è edito in dvd da Mustang Entertainment (www.cgtv.it), con il trailer quale extra.

 

Mirko Lomuscio