Mārcy feat. Fast PHS – Il singolo “Ali nel fango” con la produzione di Næmesis

Scopriamo news e curiosità in questa intervista

Potrebbe sembrare una domanda banale e magari lo è: “Dove sta andando la musica? E dove sta andando la tua di musica?

Questa è una bella domanda e non così scontata come sembra. Per me è un discorso molto ampio difficile da sintetizzare in poche righe. Credo che la musica assuma sempre nuove sfaccettature ma che siano in pochi realmente a valorizzare la musica per ciò che realmente merita. La mia musica continua la sua crescita, non so ancora dove sta andando per ora so dove voglio farla arrivare.

Ad avere la possibilità di aprire un concerto in uno stadio di un big della musica, affrontandone il pubblico con la tua musica, chi sceglieresti? E perché?

Ho due nomi importanti che rappresentano davvero la mia persona oltre che il mio rap, e sono Salmo e Noyz, ne avessi l’opportunità sarebbero loro. Sono cresciuta con in cuffia i Truce Klan e quando si è no a 12 anni ascoltai salmo per la prima volta vidi come un filo conduttore del genere, la verità dietro le parole, la presenza scenica, le skills live sono tutte qualità che mi hanno affascinato dal primo momento e che spero davvero di riuscire a fare mie nel tempo.

Quali sono i tuoi piani più immediati?

I piani più immediati sono fare tanta musica, suonare il più possibile live e tornare in Italia dopo tanti anni all’estero.

Quanto è importante per te internet nell’ambito musicale? Si rimpiange il passato in cui i social e selfie erano solo utopia o, meglio, proiettarsi verso il futuro abbracciando le nuove, seppur fredde, forme di comunicazione?

Riconosco ai Social la loro importanza, sarebbe incoerente non farlo, ma personalmente gli do un peso non troppo rilevante. Sicuramente da un lato spianano la strada a tanti, da un altro penso sia una forma di illusione per le nuove generazioni, persi tra la voglia di far musica e i numeri che vedono sui social, a lungo andare se realmente non sei in focus sui tuoi obbiettivi potrebbero davvero essere degenerativa. Diamo troppa importanza a ciò che gli altri pensano e a ciò che gli altri vorrebbero vedere, scordandoci realmente ciò che vogliamo fare. Io consiglio di passare più tempo in sala prove che sui social.

Sempre convinti che ogni forma d’arte sia la massima espressione della bellezza. Tu da artista che rapporto hai con la bellezza? Quale il tuo pensiero in merito, in una società ormai distrutta dall’agognata apparenza, in cui l’arte sembra passare in secondo piano?

Ho sofferto di bassa autostima per anni, ho subito forme di bullismo da ragazzina che mi hanno fatto lavorare su me stessa, la bellezza e soggettiva e su questo non c’è dubbio. Penso che ora il conflitto non sia con la bellezza di per sé quanto la rincorsa alla perfezione. Io sto imparando a stare bene con me stessa perché quella è la chiave. Purtroppo, secondo me, viviamo in una società in cui l’abito definisce il monaco, così come la copertina ti fa comprare il libro, e triste ma l’apparenza fa più del contenuto in molti contesti.

C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà componi e canti?

Dipende, ascolto di tutto dal Rock, Punk, alla tekno alla classica, ho sempre ascoltato tanta musica al di là del genere purché fosse fatta bene. La scelta va a giornata, a seconda delle emozioni, evito di prendere reference Rap da altri artisti quando lavoro a qualcosa di nuovo.

Chi vorresti ringraziare per chiudere questa intervista?

Vorrei ringraziare chi c’è e chi ci sarà, chi ha speso un minuto anche solo per un ascolto o una critica costruttiva. Ma soprattutto ringrazio Næmesis, senza di lui niente avrebbe preso questa forma.