Nightmare Beach di Umberto Lenzi

Quanto amavano i registi italiani, negli Anni Ottanta, girare i film cambiando i loro nomi con degli pseudonimi anglosassoni!!! Non fa eccezione il nostro Umberto Lenzi, che nel 1988 fa uscire nelle sale la sua produzione americana Nightmare Beach, in Italia accompagnato da La Spiaggia del Terrore, firmandosi come Harry Kirkpatrick. Il film, basato su un soggetto del figlio di Carlo Rambaldi, Vittorio, e su una sceneggiatura dello stesso Lenzi, si basa su tutti i tòpoi del cinema slasher americano di quegli anni, dalla rombante colonna sonora rock, ai motociclisti sui loro potenti bolidi, dalle bellezze semi svestite ai latin lover in cerca di avventure. Abbastanza comune anche l’idea della corruzione imperante che serpeggia nella cittadina marittima, ben esemplificata dalle figure del sindaco e del poliziotto, e quella del prete che invece cerca di riportare ordine tra le sue pecorelle smarrite, ma in modo estremamente bigotto e ben poco accattivante. Le spiagge piene di ragazze formose in bikini ed i locali pieni di giovani in cerca di alcol e sesso facile ci fanno capire che, come nella maggior parte degli slasher dell’epoca, il tutto ruota intorno a una certa idea del mondo giovanile, visto come deviato e depravato dalla fascia adulta che sta al potere. Ma qui non tutto è proprio come sembra, ed i motociclisti non sono gli unici teppisti della nostra storia.

Il film si apre in un silenzio inquietante, quasi irreale. Un gruppo di motociclisti è radunato davanti ad un carcere di massima sicurezza, nel quale sta per avvenire l’esecuzione tramite sedia elettrica di uno di loro, Diablo, accusato di aver ucciso una ragazza. Prima di essere ucciso Diablo si professa innocente e promette vendetta, affermando che tornerà per avere la sua rivincita su tutti i presenti che lo stanno condannando ingiustamente. “Io sono innocente, ma ve la farò pagare: tornerò”. Dopodiché la scena cambia completamente e si sposta sulle spiagge caotiche di quella che dai cartelli sembrerebbe essere la località di Daytona Beach ma che invece scopriremo essere  Spring Break, con assordante musica rock di sottofondo e caos frenetico che ben contrastano con le toccanti e silenziose immagini iniziali. Due amici, Skip e Ronny, arrivano nella località marittima per concedersi un po’ di vacanza in cerca di relax, sole e ragazze, ma non sanno che tra le strade della cittadina un folle motociclista senza volto sta seminando il panico uccidendo persone apparentemente a caso, facendole bruciare carbonizzate, proprio come era successo a Diablo sulla sedia elettrica. Inoltre il corpo di Diablo è sparito misteriosamente dal cimitero. Il Sindaco, il poliziotto ed il medico legale brancolano nel buio, e cercano di nascondere i cadaveri per non cadere negativamente sotto l’occhio dell’opinione pubblica che potrebbe allontanare dalla cittadina i turisti, maggior fonte di reddito in tale stagione. Dopo la sparizione sospetta di Ronny,  con le accuse che convergono tutte sul gruppo di motociclisti a cui il defunto Diablo apparteneva, i Demons, Skip e la barista Gail cercano di risolvere il mistero, indagando nelle alte sfere per far uscire la verità.

Film senza grosse pretese autoriali, questo Nightmare Beach intrattiene e diverte, e quindi centra in pieno il suo scopo. Lenzi si avvale anche della collaborazione di qualche nome interessante, quale ad esempio Alex Rambaldi, effettista e figlio del grande Carlo, Claudio Simonetti alle musiche, il grande attore John Saxon e la futura star di Beautiful Sarah Buxton. Diciamo che per gli effetti sicuramente Carlo Rambaldi avrebbe saputo fare meglio del figlio, che in alcuni punti risulta ancora piuttosto dilettantesco, sebbene si debba tenere in conto il budget non proprio altissimo utilizzato per la realizzazione di questa pellicola. Bella invece la colonna sonora, composta in parte da Claudio Simonetti e in parte da ex membri dei Wasp. Rock al punto giusto, nel riff che accompagna le scene dei delitti a opera del motociclista misterioso ricorda molto da vicino l’attacco della famosa Flash of the Blade degli Iron Maiden che fa da sottofondo alle scene più famose di Phenomena di Dario Argento. E se Simonetti omaggia così il maestro Argento, altro grande nome del cinema di genere che viene omaggiato è quello di Lamberto Bava: la band di motociclisti protagonista si chiama infatti Demons, titolo inglese del famoso Dèmoni di Bava jr. del 1985, e la scritta gialla dietro la giacca di pelle richiama proprio i caratteri resi celebri dalla bella locandina del film.

Nel cast spicca ovviamente il camaleontico attore newyorkese John Saxon, noto anche per la sua lunga carriera nel cinema italiano: lo ricordiamo diretto da Mario Bava (La Ragazza che sapeva troppo, 1963), Enzo. G. Castellari (I Tre che sconvolsero il West, 1968), Stelvio Massi (La Legge Violenta della Squadra Anticrimine, 1976), Alberto De Martino (Una Magnum Special per Tony Saitta, 1976), Umberto Lenzi (Napoli Violenta, 1976), Antonio Margheriti (Apocalypse Domani, 1980), Sergio Martino (Assassinio al Cimitero Etrusco, 1982), Dario Argento (Tenebre, 1982). Qui interpreta Strycher, un cinico e corrotto poliziotto con cui è meglio non scherzare e che da solo riesce a mettere in fuga orde di motociclisti scapestrati, fino a quando non si ritroverà come Ettore attaccato dietro al carro di Achille. Al suo fianco, nel ruolo del dott. Willet, un altro attore americano di fama, Michael Parks, lo sceriffo Earl McGraw del tarantiniano Kill Bill e feticcio dello stesso regista. Schiacciato dai sensi di colpa, farà una scelta  che lascerà poliziotto e sindaco con una bella gatta da pelare. Nel ruolo di Gale, la bella barista a cui è stata uccisa la sorella, omicidio per il quale viene accusato e processato Diablo, troviamo l’attrice Sarah Buxton, che per Vittorio Rambaldi aveva recitato in Rage – Furia Primitiva del 1988, e che raggiungerà la notorietà internazionale grazie alla parte di  Morgan DeWitt nella famosa soap opera Beautiful. Con i suoi occhioni di un azzurro indefinibile e la sua aria imbronciata, la Buxton risulta davvero irresistibile, peccato per la doppiatrice italiana, la pluripremiata Laura Lenghi, il cui timbro vocale estremamente mascolino trovo si sposi pochissimo con la fisicità dell’attrice. Nel ruolo del pastore che cerca di riportare all’ovile le pecorelle smarrite, ma deve combattere in primis con la figlia adolescente, l’attore Lance LeGault, il famoso colonnello Roderick Decker della Serie Televisiva A-Team.

Film diretto con estrema freschezza da Lenzi, che, sebbene all’epoca avesse già quasi 60 anni, si compiaceva ancora di belle donne seminude e contest di miss maglietta bagnata. L’orrore si insinua un poco alla volta nell’ambiente balneare, ed ha l’aspetto elegante ed altero di un motociclista col casco abbassato che sembra pilotare la moto di Diablo, tanto che la stessa ex fidanzata del presunto assassino è convinta che si tratti di lui. Certo, spunti particolarmente originali non ce ne sono, ma la pellicola diverte ed intrattiene, e tanto basta. Ci regala del buon trash d’annata, ma per coloro che, come me, col trash vanno a nozze, certamente non potrà non risultare ampiamente gradevole. Certo la sceneggiatura offre dialoghi e personaggi secondari piuttosto banalotti e stereotipati, ed il soggetto del vendicatore mascherato è visto e rivisto, ma trattandosi di uno slasher senza grosse pretese, alla fine questi dettagli passano decisamente in secondo piano. Peccato per la soluzione finale dello smascheramento del colpevole, piuttosto tirata via ed abbastanza ridicola, ma alla fine agli italiani di essere credibili in questo senso è sempre importato il giusto, in questa tipologia di film ovviamente. Quindi, alla fine dei conti, questo Nightmare Beach, con la sua bella colonna sonora rock ed heavy metal, l’impianto registico professionale e il discreto ritmo, non si colloca nella sfera dei capolavori, ma in quella dei film che personalmente ho gradito senza dubbio sì.

 

https://www.imdb.com/title/tt0095740/

 

 

Ilaria Monfardini